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Comunicato stampa Università degli studi di Ferrara.

L’autrice Elena Marescotti, professoressa e pedagogista del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, è stata premiata per l’originalità e la significatività del suo lavoro nell’ambito degli studi scientifici sull’educazione.

Dalla sindrome di Peter Pan alla definizione di eterno bambino, l’immaturità in età adulta è una condizione tanto presente nell’immaginario collettivo quanto radicata nella nostra società.

Proprio sul tema dell’adultescenza – neologismo inserito nel dizionario Zingarelli già dal nel 2014 – si focalizza il libro della professoressa Unife Elena Marescotti “Adultescenza e dintorni. Il valore dell’adultità, il senso dell’educazione” (Milano, FrancoAngeli, 2020), appena insignito del “Premio Italiano di Pedagogia 2021” da parte della Società Italiana di Pedagogia (SIPED).

La cerimonia di conferimento del Premio si terrà per via telematica il 25 giugno 2021, nel corso del Convegno Siped online organizzato dall’Università dell’Aquila.

“Il libro ricostruisce l’evoluzione delle espressioni utilizzate nel tempo per riferirsi alla condizione di adultescente – dal puer aeternus a Peter Pan, da mammone a bamboccione – e analizza lerappresentazioni sociali e culturali del fenomeno veicolate da film e fiction, cronaca e pubblicità”, spiega la professoressa Marescotti, e continua: “Lo scopo è mettere a fuoco i tratti di una adultità in crisi, che rifugge dall’assunzione di impegni e di responsabilità, ristagna in situazioni di dipendenza e fatica a porsi al cospetto dei pari e delle generazioni più giovani in termini di esemplarità”.

Lo studio chiarisce come l’adultescenza non possa essere considerata una condizione meramente individuale, ma ricada invece nell’ambito delle tematiche sociali, minando le fondamenta della nostra collettività. E indaga le possibili strategie di intervento, le metodologie pedagogiche pereducare all’adultità:

“Nel libro si argomenta la condizione adulta come bella e desiderabile, alla quale ambire per le sue prerogative intrinseche. La consapevolezza di essere cresciuti, ma mai del tutto e definitivamente. L’intenzionalità nel perseguire il proprio miglioramento, riuscendo a trasformare la fatica dell’educarsi permanentemente in piacere e gratificazione. La responsabilità per le proprie e le altrui condizioni di vita e l’autonomia nelle scelte del proprio personale progetto di vita.

Quello della maturità, allora, diventa un valore e quindi un fine precipuamente educativo, da coltivare incessantemente nelle sue varie declinazioni e manifestazioni e nei più disparati contesti: nel lavoro così come nella gestione del tempo libero, nelle relazioni sociali ed affettive, nell’esercizio della cittadinanza”, conclude la professoressa Elena Marescotti.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA



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