Acqua, energia e rifiuti a Ravenna2015: politiche gestionali e modelli di comportamento per garantirci un bell’ambiente
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Aumentano nel tempo le occasioni di informazione e di comunicazione ambientale grazie ai molti seminari, convegni, dibattiti, fiere, eventi sui temi della sostenibilità e della gestione dell’acqua e dei rifiuti a livello nazionale. E’ un bel segnale che testimonia come sia in crescita la sensibilità collettiva su questi temi fondamentali e si stia sviluppando un importante interesse di tutti ai temi dell’ambiente. Tra queste iniziative merita una particolare segnalazione “Ravenna2015. Fare i conti con l’Ambiente” che si svolgerà dal 20 al 22 maggio. Tre giorni di incontri, di formazione e informazione, di approfondimenti e conoscenza sulle nuove tecnologie e sui processi industriali, coniugando cultura e solidarietà e offrendo eventi d’arte e spettacolo. Si aprirà così l’ottava edizione: con la riflessione sul ruolo dell’uomo e sul suo impatto sulla natura, il consumo delle risorse e la geopolitica.
L’evento si autodefinisce un festival formativo green a carattere nazionale con oltre 50 iniziative tra conferenze a tema, workshop e seminari di formazione chiamati labmeeting. Una interessante occasione per approfondire tematiche di attualità tecnico-scientifica nei settori rifiuti, acqua, energia, bonifiche e sostenibilità ambientale. Ma soprattutto i temi di frontiera, l’aggiornamento delle tecnologie, gli approfondimenti normativi. Il modello originale di manifestazione si basa sullo “sviluppo dal basso”, contando su una forte socializzazione e coinvolgimento dei partecipanti.
Una iniziativa che penso meriti una particolare attenzione non solo per i suoi contenuti di alto valore scientifico, ma anche perché avviene su più sedi dislocate nel centro di Ravenna. La città si trasforma in un importante salotto di incontri tra persone attente ai temi ambientali ed esperti del settore. Molti ormai si conoscono da tempo e considerano questa una occasione di amicizia e di dialogo da non perdere. Altri si aggiungono sentendosi interessati a partecipare a questo modo di dialogare e condividere imparando. Non è il classico evento di propaganda né la ormai superata occasione pubblicitaria di qualche industria. Si respira aria di onestà intellettuale, di dialogo, di confronto, di trasparenza, di piacere. Per questo mancano i grandi sponsor che cercano invano di imporre le loro strategie; chi sponsorizza lo fa perchè crede nel metodo. E questo forse è un bene, perché l’evento si mantiene su una fragile autonomia voluta dagli organizzatori.
Quest’anno si sviluppa su alcuni temi che vanno dalla complessità del danno ambientale, alla gestione dei depuratori, ai centri di riuso e ai siti contaminati, ma anche su approfondimenti di importanti progetti europei (Life Gioconda, Biolca, Emares, Prefer, Biomother, Prisca). Ma è la cultura ambientale e la comunicazione virtuosa il centro del sistema che ormai è un appuntamento seguito da bloggers e opinion leaders che si confrontano sulla delicata questione di dove sta andando il giornalismo ambientale (focus di un labcamp). In questo contesto non può mancare l’analisi dell’arte urbana con proposte di public art che rappresentano da anni un gradito e prezioso momento culturale chiamato “Emergenze creative”.
La condivisione della conoscenza e il trasferimento della informazione ambientale senza secondi fini se non quello puro e semplice del confronto e del dialogo è il principio qualitativo di riferimento.
Per questo si propongono riflessioni sulla innovazione e sulla economia (appunto fare i conti con l’ambiente) che in altre occasioni sono considerate questioni sensibili di difficile analisi. Qui se ne discute apertamente.
In fondo la discussione di modelli, la partecipazione di esperti, il dialogo e la diffusione delle questioni critiche del sistema dei servizi pubblici ambientali dovrebbe essere una buona regola da diffondere. In fondo la soluzione di partenza è semplice quanto naturale, basandosi sull’aggregazione di persone che prima sono persone e poi (forse) referenti di ruoli. Questo non banale approccio permette di abbracciare contemporaneamente più ambiti territoriali e settoriali emancipando gruppi di persone accomunate dagli stessi ambiti di conoscenza, di interessi comuni e problemi da risolvere. Alla base vi è lo stimolo di lavorare con gli altri confrontandosi e imparando continuamente. Io sono otto anni che ci vado, spesso intervengo, sempre imparo cose nuove.
“Ravenna2015 – Fare i conti con l’ambiente”, 20-21-22 Maggio 2015
Per saperne di più visita il sito del festival [vedi].
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Andrea Cirelli
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