ACCORDI
#peaceandlove: buon compleanno Ringo.
Il brano di oggi…
Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.
[per ascoltarlo cliccare sul titolo]
Tomorrow Never Knows di The Beatles.
Purtroppo nella mia vita ho avuto qualche problema coi batteristi.
Oggi quindi non posso proprio fare a meno di inchinarmi davanti ai 75 anni di un Genio: Ringo Starr.
Sento già le pernacchie ma sono pronto a ribattere.
Di solito il ventaglio di giudizi su Ringo come impugnatore di bacchette spazia da: “L’uomo più fortunato del mondo”, “batterista mediocre” “lo sfigato in mezzo ai geni” alle più “gentili” variazioni sulle parole “senza infamia e senza lode”.
Lo ripeto: per me resta un genio se non il miglior batterista di sempre e/o uno dei batteristi più avanti di sempre.
E’ vero, non era un virtuoso (grazie a Dio, se posso permettermi…).
Ma a favore mio e di ‘sto nasone ci sono parecchie prove che provvederò a scaricare qui con il bilico (clic qui per ascoltare).
Io direi che questa è testa e di nuovo, genio.
E qui siamo ancora in quel settore, se non al free jazz (clic qui per ascoltare).
Per poi arrivare a questo (clic qui per ascoltare) che secondo me è un vero enigma oltre a una delle cose più personali mai sentite su una batteria.
Ogni volta che lo sento picchiare mi meraviglio di quanto sia al tempo stesso classico ma lontano dai cliché.
Se poi qualcuno volesse partire con la lagna il mio consiglio è: questi sono pezzi pop, non è Mingus e non è Coltrane.
E occhio perchè nei dischi di Mingus o di Coltrane non troviamo virtuosismi da discount.
Per i virtuosismi da discount ci sono aree apposite.
Ci sono sforzi atletici, clinic di batteria e li lascio volentieri a chi li cerca perché a me piacciono tre cose: le canzoni, la roba tripposissima (come M&C lì sopra) e il rumore puro.
E Ringo queste tre cose le ha spesso unite anche all’interno della stessa canzone.
Questa notte mi sono perso in chiacchere sui Beatles con un mio amico.
Lui mi ha suggerito una possibile lettura di questa scarsa considerazione di cui è vittima il nostro nasone: in mezzo a quelle melodie così belle la batteria te la perdi un po’ per strada.
Forse è vero. Ma cosa dire del pezzo che ho scelto per oggi?
Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3
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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani