ACCORDI
La fine del nastro.
Il brano di oggi…
Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.
[per ascoltarlo cliccare sul titolo]
Me ne stavo sdraiato a letto riflettendo sulla domenica quando dal profilo Facebook di un amico scopro che David Pajo, chitarrista di Slint, Papa M e mille altri gruppi/progetti ha tentato il suicidio. Per fortuna non ci è riuscito e sua madre dice che “se la caverà”. Ci sono rimasto un po’ secco. Il biglietto che ha lasciato è ancora visibile sul suo blog e mi chiedo se ha senso lasciarlo lì. Non l’ho letto tutto e non so se sia il caso di leggerlo. Io mi sono fermato quando ho intuito che ha fatto ‘sta cosa pare, per una storia d’amore finita male.
Sono un po’ fatti suoi secondo me.
Se penso a Pajo non penso più a quando ho visto gli Slint riformati nel 2007 ma penso a quel mio amico.
Avevo perso interesse da un po’ per gli Slint e per i suoi altri progetti quando quel mio amico mi ha passato due cose che mi hanno in un certo senso cambiato la vita.
1) “Scream with Me”, il disco di cover dei Misfits con lui da solo, voce e chitarra a cantare quei pezzi grondanti sangue con questa vocina placidissima. Neanche una settimana ed era già uno dei miei dischi preferiti di sempre.
2) questo pezzo domenicalissimo per me, in cui i Papa M si lanciano in una rilettura strumentale di Turn Turn Turn rimodellata sulla versione classica dei Byrds.
Tutto questo solo perché restavano 15 minuti scarsi di nastro da finire. Questa cosa mi ha sempre divertito molto.
Come mi ha sempre divertito parecchio che il tipo che suona l’organo venga accreditato come “un tipo all’organo” perché neanche loro si ricordavano chi fosse.
Sicuramente Pajo non si ricorderà di quel tipo che gli ha stretto la mano a Bologna nel 2007 ma spero che il mio abbraccione gli arrivi.
Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. Xoxo <3
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PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)