Skip to main content

Oggi è il 7 novembre e mi concedo di nuovo una fuga dalle notizie perché oggi, 7 novembre, ovunque sia, Joni Mitchell compie 72 anni.
Da smanettatore di chitarre e soprattutto, di accordature, non posso proprio fare a meno di celebrare questa donna gigantesca.
Io ci sono arrivato colpevolmente tardi, ma quando ci sono arrivato l’esplosione è stata forte.
E’ successo quest’estate, durante un pomeriggio caldissimo.
Non riuscivo quasi a respirare per il caldo e non so neanch’io perché ma ho deciso di spararmi “Song To A Seagull”, il suo primo disco, a volumi davvero metallari.
Prima schitarrata: PUM!
Mi sono dato dell’idiota un mese intero per non esserci arrivato prima.
E mi avevano anche avvertito anche in tanti, dai Sonic Youth alla mia amica pusher di folk-e-quelle-robe-lì che di solito con me ci prende sempre.
Ci sono un sacco di Joni Mitchell.
Quella che in modo piuttosto riduttivo viene classificata fricchettona-voce-e-chitarra-a-volte-piano, quella inscimmiata col jazz che collabora con Mingus, quella basta-musica-fa-schifo-resto-a-casa-coi-gatti-a-dipingere e via altre 1000 Joni Mitchell.
Io ho un debole per quella dei primi dischi ma non posso non rispettare tutta la sua carriera perché i suoi salti di palo in frasca sono una delle più grandi rivendicazioni di libertà artistica all’interno di quella che chiamiamo musica “pop”.
Un enorme dito medio verso tutti.
Dev’essere una cosa tipica dei canadesi mi sa.
Quindi oggi via con una cosa che non è una semplice canzone ma un miracolo.
La sparo grossa ma sono serissimo.
È una di quelle opere d’arte che depongono a favore della razza umana nonostante tutte le schifezze che abbiamo fatto, facciamo ogni giorno e probabilmente continueremo a fare.
Auguri vecchia incazzosa, possa tu ribeccarti e continuare a fumare centomila paglie come fai da quando avevi 9 anni.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

radio@radiostrike.info
www.radiostrike.org

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

tag:

Radio Strike