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ACCORDI
Domande e risposte
Il brano di oggi…

Tempo di lettura: 4 minuti

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

[per ascoltarlo cliccare sul titolo]

Bert’s Blues di Donovan

Ho sempre avuto un rispetto e una fascinazione enorme per i volatili.
In un certo senso sono davvero un enigma.
Come si è accertato da tempo sono i parenti più stretti dei dinosauri e forse lo sono proprio per la loro decisione di trasferirsi “ai piani alti”.
Qualche volta mi è anche capitato di dover recuperare dei rondoni caduti e storditi e di conseguenza incapaci di riprendere a volare.
E in quei casi c’è solo da correre e via, affidarli alla LIPU.
La prima volta che mi è successo mi hanno spiegato un sacco di cose che hanno fatto schizzare la mia fascinazione ancora più in alto, là alla proverbiale altezza delle otto miglia.
Sono animali meravigliosi e fanno tutto per aria quindi se perdono il volo rischiano grosso.
E purtroppo capita spesso ma ogni anno la LIPU fa sempre un gran lavoro con loro.
In questi giorni però ho saputo di questa cosa che sta accadendo in Cornovaglia.
Una cosa abbastanza hitchcockiana.
Pare che i gabbiani stiano diventando sempre più aggressivi.
Così aggressivi da attaccare una tartaruga, alcuni turisti e pure un cane.
E il cane se lo sono anche mangiato.
Indagando un po’ ho scoperto che questi sempre più frequenti “aumenti dell’aggressività” nei gabbiani sono dovuti al progressivo inurbamento e, facendo 2+2 si può ipotizzare un’altra causa: il turismo.
Da fanatico di Werner Herzog non posso non ripensare alla sua “Dichiarazione del Minnesota”.
Il punto n° 7 infatti la spara grossa: “Il turismo è peccato, viaggiare a piedi è virtù.”.
Non gli posso proprio dare torto. Ho anche un orrendo diploma da “Tecnico dell’Impresa Turistica” quindi gli schiaccio un bel cinque a Herzog.
La questione però è bella complicata per almeno due motivi.
1) Ovviamente con cosa campano in Cornovaglia? Turismo.
2) Ciliegina sulla torta: i gabbiani lì da loro sono una specie protetta.
Il primo ministro David Cameron ha dichiarato di “voler affrontare la questione” e ovviamente, come sempre in questi casi, si è già creata la canonica divisione in due-fazioni-due.
Da una parte il grido STERMINIAMIOLI! e dall’altra gli animalisti hardcore, sempre come nei Simpson.
E’ un po’ miope secondo me la scelta di schierarsi con una delle due parti perchè in questi casi la priorità va data più alle domande che alle risposte.
Anche perchè: quali possono essere le risposte?
A me ne vengo solo due:
– “Madre Natura non chiama, non ti parla, sebbene, a volte, un ghiacciaio possa scoreggiare.”.
– “La vita negli oceani deve essere un inferno senza fine. Un immenso, assoluto inferno di costante e immediato pericolo. Un inferno tale che durante l’evoluzione alcune specie – tra cui l’uomo – sono strisciate fuori, sono sfuggite sui piccoli continenti di terraferma, dove le Lezioni di Oscurità continuano.”.
Ed è di nuovo la “Dichiarazione del Minnesota” ai punti 10 e 12.
Quindi, visto che secondo me siamo di fronte a un caso come quello del punto 10 continuerò a fare quello che ho fatto appena ho saputo di questi “gabbiani killer”: ascoltare Donovan e le sue fisse coi gabbiani e le cose che volano.

cover
Album: Sunshine Superman (1966)

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)