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Oggi, 8 novembre, proseguo la mia fuga dalle notizie per ricordare l’anniversario di un evento che secondo me è stato parecchio importante.
L’8 novembre 1960 infatti John Fitzgerald Kennedy schiaccia Richard Milhous Nixon e diventa il più giovane presidente degli Stati Uniti.
Si può dire: chi se ne frega.
E infatti, chi se ne frega anche se sono 55 anni tondi.
Però ho davvero voglia di spappolare tutta quella mitologia.
È stata la prima elezione della storia americana, e quindi volenti o nolenti, del mondo a essere pesantemente condizionata da una cosa che ha più macchie di sangue dell’intera storia americana: la TV.

Album: “Decade” del 1977
Album: “Decade” del 1977

Il bello e buono Kennedy scintillante contro il brutto cattivo e, mi pare pure febbricitante Nixon, faccia a faccia davanti a milioni di americani sul divano o a tavola.
Ovviamente Kennedy l’ha massacrato.
E Nixon si è sempre massacrato da solo, non ci voleva tanto.
Vista ora questa cosa mi sembra parecchio illuminante su tante cose che fanno andare avanti il mondo e, nello specifico, la politica.
E vista ora la carriera politica di JFK mi sembra un ammasso di miti da due soldi.
Un po’ avevo già mangiato la foglia ma leggendo e rileggendo “The Psychic Soviet” di Ian Svenonius mi ha colpito e continua a colpirmi questa frase: JFK was, after all, a dangerous idiot who nearly blew up the world.
Come dargli torto?
In fondo è tutto vero.
Era uno che le impacchettava bene però.
E infatti, tuttora, se si parla di Kennedy: bla bla bla grandissimo, bello e buono e anche bravo.
La solita solfa e poi magari parte pure Imagine e ti regalano anche un biscottino.
Quell’uomo è stato la più grande pin up fra quelle pin up dei presidenti americani.
Il primo presidente da TV.
Contrapposto a quel fesso di Nixon poi figuriamoci.
Solo per pietà evito di rivangare Baia dei Porci, casini col telefono rosso, amicizie schifosissime e la povera Marilyn.
Direi che basta quel punto così ben centrato dal sempre centralissimo Svenonius.
Quindi per oggi mi pare sensato fare un gran bel medio a JFK, farmi un bel ripasso di storia e trollare il brutto e cattivo Nixon con questo pezzo.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

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