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Giusto in tempo per chiudere questa bella settimana e ecco che scopro che Muccino è tornato ad aprir bocca.
Il nostro incompreso sembra un po’ giù di morale perché si ritrova a “stringere la mano a leggende viventi come Ridley Scott e poi ad avere a che fare con polemiche di altra levatura”.
Oh, anch’io ho stretto la mano ai Meat Puppets, a Dylan Carlson, a David Thomas.
Sono anche salito sul palco coi Mudhoney e ho fatto cadere Mark Arm, ma una volta mi è toccato litigare con uno che continuava a dirmi che i Beach Boys facevano delle canzoncine.
Ognuno ha le sue.

Album: “March To Fuzz” del 2000
Album: “March To Fuzz” del 2000

Il nostro cervello in fuga sostiene anche che gli italiani “gli fanno paura e che quest’Italia è diversa da quella che ha lasciato nel 2005”.
Eh, è diversa sì, ma in quest’Italia del 2015 non ci sono dottori o squadristi che ti ordinano le sparate su facebook.
E, sempre in questo 2015, ma in tutto il mondo, anche i sassi sanno come funziona facebook.
Quindi a questo punto, conscio di tutte le eventuali reazioni, posso dire pubblicamente che alle superiori mi sono dovuto sorbire uno schifo di film con suo fratello lì che blaterava tutto il tempo “in greschia! in greschia!” lui e quel suo straccio in bocca.
Ma me lo sono guardato in silenzio mentre sentivo il bisogno di avere una pistola in mano.
Quindi, signor Muccino, Pasolini era quel che era e avrà fatto quel che ha fatto ma lei, signor Muccino, ha spianato la strada all’ennesima onda di cani al cinema.
Dietro, davanti, forse anche dentro la macchina da presa.
Quindi vada pure a risposarsi con quell’altro grande intellettuale di Jovanotti a fargli ancora da testimone e grazie ancora per le preziosissime grandi rivelazioni
Roba come “nemmeno un decimo di quelli che hanno scritto sanno chi è Pasolini”.
E quanti invece sanno chi è Muccino?
Boh.
Ma soprattutto: chi se ne frega.
Quindi per oggi un pezzo dedicato a questo cervello in fuga che ovviamente, da cervello in fuga, capirà al volo il titolo.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

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