Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

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Soviet Soviet – “1990”

Gli anni ’90 hanno segnato radicalmente la diffusione delle informazioni e le comunicazione collettiva. Mille e una mode sono state trasmesse e lo sono tuttora; l’innovazione e l’originalità nate nel corso di un decennio così importante per “lo spettacolo” sono dilagate a macchia d’olio grazie alla potenza dei neonati mezzi di comunicazione, e hanno fatto si che la musica e l’arte si radicassero nelle generazioni a venire. La musica diffusa in quegli anni è stata la più disparata, e tuttora viene ancora presa come scheletro dal quale compiere “piccoli” scostamenti per non correre troppo il rischio di sbagliare. In sostanza chi mira alla diffusione di massa non ha ancora compreso che la storia serve ad illuminare la via, e non a fossilizzare la propria immaginazione credendo che non ci sia più nulla da inventare… manca un po’ di coraggio!

foto di Paola Marinelli

l’album Fate dei Soviet Soviet

Selezione e commento di Cristiana Neglia, autrice del programma “Vernice” in onda il sabato dalle 12 alle14, ogni due settimane (attualmente sospeso). Il programma vuole essere una vetrina per la musica underground, prodotta in maniera autonoma e diffusa attraverso mezzi di comunicazione non sempre convenzionali.

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

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