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A Unife le edicole votive dei vicoli dei quartieri popolari di Napoli protagoniste di una mostra e di un seminario

Articolo pubblicato il 14 Aprile 2014, Scritto da UNIVERSITA’ DI FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Mercoledì 16 Aprile il Laboratorio di Studi Urbani del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara presenta la mostra fotografica e il libro “Avummaria! Arte e devozione per i vicoli di Napoli” (Felici Editore), a cura di Lorenzo Carletti e Cristiano Giometti, con le fotografie di Maurizio Bottazzi e Paolo Vezzoni. La mostra, che sarà inaugurata alle ore 11 nell’Aula A del Dipartimento di Studi Umanistici, (via Paradiso, 12), presenta una selezione di foto delle edicole votive presenti nei vicoli dei quartieri popolari di Napoli.

Il seminario, che si terrà alle ore 14.15 nell’aula A11 del Polo Didattico degli Adelardi (via Adelardi 33), vedrà la presentazione del libro e sarà un’importante occasione di riflessione sulla città a partire da elementi apparentemente marginali, le edicole votive che si affacciano sui vicoli. “Il progetto, lontano dal considerarli solo veicoli di comunicazione religiosa – spiegano Giuseppe Scandurra e Alfredo Alietti, Direttori del LSU – invita a coglierne il significato artistico, culturale e di produzione urbana che rivela aspetti quotidiani della vita dei quartieri di Napoli e dei suoi abitanti”.

“Edicole votive di fattura molto recente, dalle più varie fogge e dimensioni – spiegano Carletti e Giometti – crocifissi, madonne, monumentali figure di Padre Pio, fotografie di cari estinti o miracolati, coloratissimi fiori di plastica, tubicini di neon blu tormentati all’inverosimile. Il tutto, spesso ingabbiato in strutture di alluminio anodizzato, è orchestrato con sapiente disegno, anche se a prima vista si ha l’impressione di un’improbabile accozzaglia. Ma come nascono simili creazioni? E cosa concorre, oltre alla natura devozionale, a renderle visivamente così esuberanti? Possono considerarsi opere d’arte collettiva, work in progress di comunità più o meno piccole?”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani