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A Unife le culture e le lingue che migrano, mutano e si ridefiniscono al centro di un convegno sulle ‘traslitterazioni’

da: Ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Etimologicamente traslitterare indica trascrizioni di parole, frasi e testi da un sistema alfabetico ad un altro. Le TrasLitterazioni intese come forme di riscrittura, saranno indagate in un convegno che si terrà da giovedì 26 a partire dalle ore 14.30 e fino a sabato 28 novembre presso l’Auditorium del Complesso di Santa Lucia, (via Ariosto, 35), organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara.
Nei giorni dedicati a TransLiterations. Contemporary Writing from Other Literatures, Languages and Media i Professori Matteo Galli, Paola Spinozzi, Monica Longobardi e Isabella Mattazzi esploreranno riscritture incentrate su molteplici lingue e letterature con colleghi di altre università italiane e straniere.
“Nel corso dei tre giorni – spiegano i coordinatori – si adotterà una prospettiva transnazionale per ragionare di testi generati in età contemporanea da altri testi scritti in altre lingue e con mezzi espressivi diversi. Lo studio di opere letterarie che ne incorporano e metabolizzano altre più antiche inducono a ripensare alla nozione di letterature e di arti comparate. Rintracciando la circolazione, la ricezione e l’appropriazione dei testi letterari al di là del loro contesto storico-sociale d’origine, il convegno consentirà di comprendere come e perché testi aderenti alle identità culturali delle singole nazioni acquisiscano fisionomie transnazionali. Le opere rilette, traslate e traslocate da una cultura all’altra e fra molteplici codici espressivi richiamano l’attenzione ai processi di internazionalizzazione della scrittura letteraria e alla molteplicità e diversità dei destinatari”.
Per informazioni: Carlotta Cocchi – 0532/293554 – 338/6195391

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UNIVERSITA’ DI FERRARA



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)