A UniFe il seminario conclusivo del ciclo su “I debiti della Germania e il suo modello sociale”
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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife
Seminario conclusivo, lunedì 18 maggio, dalle ore 9 alle ore 12, nella Sala consiliare del Dipartimento di Giurisprudenza (c.so Ercole I d’Este, 44), del ciclo, aperto alla cittadinanza su “I debiti della Germania e il suo modello sociale”, organizzato da Paolo Pini, Ordinario del Dipartimento di Economia e management, e Alessandro Somma, Ordinario del Dipartimento di Giurisprudenza, promotori dell’iniziativa, con la partecipazione di specialisti esterni
L’incontro sarà dedicato a “Le Riforme Hartz e il modello sociale tedesco” e vedrà la partecipazione di Vincenzo Comito, già docente di Finanza aziendale nell’Università di Urbino e membro della redazione di sbilanciamoci.info.
Con le riforme Hartz la Germania ha modificato il proprio modello sociale, anticipando quanto viene ora imposto dall’Europa per far fronte alla crisi del debito.
A un decennio dall’avvio di quelle riforme si può trarre un bilancio del loro impatto sulla società tedesca: impoverita quanto a qualità delle relazioni di lavoro e del sistema di protezione sociale. Il tutto mentre in più occasioni la Germania ha potuto gestire il proprio debito in modo decisamente più favorevole di quello ora imposto al Sud Europa.
Vincenzo Comito. Ha lavorato per molti anni nell’industria (gruppo Iri,Olivetti, movimento cooperativo); attualmente consulente aziendale e docente di finanza aziendale presso l’Università di Urbino; tra le sue pubblicazioni si segnalano “Storia della finanza d’impresa”, Utet Libreria, Torino, 2002 e “L’ultima crisi: la Fiat tra mercato e finanza”, Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2005.
L’evento rientra in “Aspettando Unifestival”, il cartellone di iniziative divulgative e scientifiche che, a partire da aprile, si terranno in città, per anticipare Unifestival, la tre giorni che si svolgerà nel centro storico di Ferrara dal 25 al 27 settembre, per presentare e promuovere le diverse attività dell’Ateneo nel suo 625° anno di vita, a testimonianza del radicamento sempre più forte tra comunità universitaria e cittadina.
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