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A scuola di solitudine

Articolo pubblicato il 17 Aprile 2017, Scritto da Redazione di Periscopio

Tempo di lettura: < 1 minuto


di Federica Mammina

La solitudine è per definizione esclusione da ogni rapporto di presenza o vicinanza altrui, che può essere desiderato o ricercato come motivo di pace o di raccolta intimità, oppure sofferto in conseguenza di una totale mancanza d’affetti, di sostegno e di conforto. In inglese due parole diverse (solitude e loneliness) a sottolineare i due aspetti, in italiano una sola. E chissà come, nel tempo, si è persa la doppia valenza del termine.
Aspetto fondamentale della vita che le dinamiche della società attuale ci vogliono far credere debba essere radicalmente estirpato come un’erba infestante per l’uomo-animale sociale.
Eppure a ben guardare è il momento creativo per eccellenza, quello nel quale l’uomo genera, riflette, rinasce, scopre le proprie risorse nonché il piacere di bastare a sé stesso. È quell’esperienza imprescindibile dell’uomo che vuole dare senso alla relazione con l’altro.
Nella complessità umana non c’è spazio per assolutismi, e la ricchezza è data sempre dalla diversità, così l’uomo ricco sarà colui che sa fare esperienza di solitudine e di relazione in maniera equilibrata, perché sa che entrambe hanno egualmente molto da rivelargli.

“Poco per volta comincio a vedere chiaro sul più universale difetto del nostro genere di formazione e di educazione: nessuno impara, nessuno tende, nessuno insegna − a sopportare la solitudine.”
Friedrich Nietzsche

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani