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A proposito di Bernabei e Fusari

Articolo pubblicato il 10 Dicembre 2018, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: + Europa Ferrara

Bernabei, candidato del Pd, esordisce affermando di non essere candidato del Pd. Bernabei si candida e Ilaria Baraldi, segretario comunale del Pd, gioisce. La domanda è: Bernabei è candidato del Pd o il Pd è il partito di Bernabei? Di fatto, con Bernabei, sarebbe un Tagliani 3.

I Radicali di Ferrara avevano avvisato la città nelle ultime elezioni comunali indicando nel loro simbolo elettorale: Un’altra Ferrara – Dopo 68 anni. Avevamo avvisato: dopo 68 anni (fra un anno saranno 73) sempre con un partito di riferimento e alla guida (prima PCI poi altri nomi) stava arrivando la fine di un sistema ma nessuno ci aveva dato retta. Oggi il Pd, fingendo qualche stupore, lancia Bernabei, preparando di fatto un leghista come sindaco: se ne assumerà la responsabilità se tirerà dritto. Baraldi in un incontro da lei convocato una ventina di giorni fa con tutte le forze politiche di centro sinistra e di sinistra e associazioni varie, aveva detto: non abbiamo alcun candidato e a domanda precisa aveva detto: non sosterremo mai Bernabei. Poi si è candidata Roberta Fusari ma considerata troppo autonoma rispetto al Pd è stata prontamente attaccata in quanto “non civica” (detto dal Pd…) e in quanto sovrapponibile ad altri assessori (Fusari, professionista prestata all’amministrazione uguale a Modonesi da sempre in politica come esponente del Pd, ha detto la Baraldi, ignorando ogni logica e sintassi) cacciata dal recinto del potere, il suo. Vedremo cosa succede ma oggi il Pd, ovunque confuso, finge che Bernabei non sia, come è e come sarà a tutti chiaro, il suo candidato; subito la Baraldi, in sintonia con un apparato di potere, finge interesse e anzi usa parole che tradiscono la verità: non ci avevamo pensato, ma sì, questo è un candidato civico, non altri, con lui parleremo bene, ma prendiamo tempo, abbiamo già deciso (scelto noi) ma non si sappia… Ma nel Pd di Ferrara c’è chi intende evitare prima il ridicolo e poi la sconfitta?

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani