Parole a capo
Rita Marconi: “La conchiglia” e altre poesie
Tempo di lettura: 2 minuti
“Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un’altra riva, e arriverò.”
(Cesare Pavese)
La ninnananna del mare
Madre – dove mi porti?
ti porto lontano
nel mare profondo
mamma – qui dove siamo?
siamo distesi sul fondo
dormi piccino
senti
come sussurrano piano
le onde
e mentre ti stringo
nel buio ti culla
la ninnananna del mare
I sogni
I sogni
non hanno confini
volano oltre i Muri
come farfalle notturne
in cerca di luce
(sui Muri di Shamsia Hassani)
Mi chiamavano Agitu
Hanno scritto il mio nome
nello spazio bianco
dove tu
hai cancellato i miei sogni
mi chiamavano Agitu
le lettere nere
incise nel marmo
come profonde cicatrici
La conchiglia
La conchiglia
possiede
solo due beni
un granello di sabbia
per coltivare nel cuore
la sua perla
e il mare immenso
per nasconderla
Poesie tratte da “Tra i rovi fioriti”, ed. Albatros, Roma, 2021.
Rita Marconi è nata ad Argenta e vive a Ferrara dove lavora come insegnante. Dopo la Maturità Classica, ha conseguito la laurea in Lingue e Letterature Straniere e Moderne (Tedesco e Inglese) presso l’Università degli Studi di Pavia, con una tesi dal titolo Solitudini e Silenzi nei racconti di Kafka. Scrive poesie e racconti brevi, presenti in Antologie. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie, tra cui Fili di fiaba / Hebras de fӓbula in versione Italiano spagnolo, con traduzione di Andrea Brocanelli, presentato in Spagna a cura dell’Associazione Dante Alighieri di Zaragoza. Ha conseguito diversi Premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali. Il suo ultimo libro di poesia si intitola Tra i rovi fioriti, ed. Albatros, Roma, 2021.
La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

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Benini & Guerrini
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani