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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

L’incongruità emersa grazie ai controlli commissionati dalla stessa Azienda sanitaria

Bologna – Un bilancio d’esercizio “solido, in attivo, come per le altre Aziende sanitarie regionali”.
Così l’assessore alle Politiche per la salute della Regione, Sergio Venturi, che ha illustrato oggi in Commissione lo schema di delibera per l’approvazione del bilancio d’esercizio 2015 dell’Ausl di Bologna e risposto ai consiglieri presenti.
“Un bilancio- ha ricordato l’Assessore – in cui l’incongruità rilevata nella parte patrimoniale è quantificabile in 30-35 milioni di euro circa. E’ il saldo tra poste negative da un lato e poste positive dall’altro che porta a stimare questa cifra. Teniamo conto che, e la verifica contabile commissionata lo ha messo in luce, alcune proprietà dell’Azienda sanitaria non sono state messe a bilancio: è il caso del complesso di Santa Maria della Vita, per il quale l’Ausl, in accordo con la Soprintendenza, intende eseguire a breve una perizia. Altre cifre, riportate da agenzie di stampa, non tengono conto di queste voci positive”.
L’ammontare complessivo delle voci negative che ha inciso sul Fondo di dotazione è quantificabile in circa 69,8 milioni di euro. Dopo la valorizzazione del patrimonio artistico, ad oggi stimabile in almeno 35 milioni, il saldo si attesta appunto a 30-35 milioni. L’entità esatta sarà definita solo a conclusione del percorso ricognitivo e valutativo del patrimonio artistico.
In accordo con il ministero delle Finanze, “si provvederà ad affrontare questa situazione risolvendola in un triennio. Situazione che non ha nessun effetto sulla quantità e sulla qualità dei servizi per i cittadini, che restano garantiti, oggi e domani- torna a ribadire l’assessore-. Per il controllo, abbiamo deciso di rivolgerci a una società esterna, di fama internazionale, cui abbiamo dato un mandato preciso: setacciare tutti i dati e valutare la loro congruità. E questo è un grande elemento di garanzia. Per tutti. E poi, vorrei dire: in quanti altri luoghi di questo Paese viene fatta emergere un’irregolarità risalente a dodici anni fa? Questo è un esempio concreto di trasparenza”.
L’errore, dunque, è emerso “proprio grazie a un’analisi efficace e puntuale fatta svolgere dall’Azienda sanitaria sulla propria situazione pregressa, antecedente al 2004”.

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