Emilia-Romagna-Archeologia, Festa Musei e ingresso gratuito il 3 luglio agli scavi di Marzabotto, Russi e Veleia (e molto di più)
Tempo di lettura: 4 minuti
da: Ufficio Stampa SBarcheo
Museo Nazionale Etrusco e area archeologica di Marzabotto
ore 10.30
visita guidata gratuita
Aree sacre e vita quotidiana nella città Etrusca di Kainua
Palazzo di Varignana Resort & SPA
ore 9-11,
visita alla mostra
Claterna, immagini di una città sepolta
(prenotazione obbligatoria 051 19938300 oppure marketing@palazzodivarignana.it)
Archeologia a ingresso libero, mostre e visite guidate gratuite in occasione di domenica 3 luglio, prima domenica del mese coincidente quest’anno con la seconda giornata della Festa dei Musei.
Organizzata dal MiBACT per le giornate del 2 e 3 luglio, la prima edizione della Festa dei Musei si svolge in occasione della 24ma conferenza generale dell’ICOM (International Council of Museum) dedicata a “Musei e Paesaggi culturali”, in programma a Milano dal 3 al 9 luglio.
Oltre alla visita libera delle zone archeologiche di Russi e Veleia, la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna propone al pubblico una visita guidata al museo e alla città etrusca di Marzabotto (ore 10.30) e la visita alla mostra “Claterna, immagini di una città sepolta” allestita fino al 30 giugno 2017 al Palazzo di Varignana Resort & SPA (dalle 9 alle 11, prenotazione obbligatoria 051.19938300)
Antica città di Kainua e Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria”
Via Porrettana Sud 13 – Marzabotto (BO)
museo aperto dalle 9 alle 18.30, area archeologica dalle 8 alle 19, ingresso gratuito
ore 10.30 visita guidata “Aree sacre e vita quotidiana nella città Etrusca di Kainua”
Ciò che fa di Marzabotto, l’antica Kainua, una testimonianza unica nell’ambito della civiltà etrusca è la straordinaria conservazione dell’impianto originale della città, scandito da ampie strade che si incrociano ortogonalmente, suddividendo in modo regolare lo spazio urbano orientato secondo i canoni dell’etrusca disciplina.
La visita al sito si snoda, sullo sfondo dei calanchi, dai resti dell’abitato sul vasto pianoro, alle costruzioni sacre dell’acropoli, alle aree funerarie subito al di fuori della città dei vivi.
Il museo dedicato a Pompeo Aria, organizzatore del primo nucleo della collezione, raccoglie le testimonianze, ricche di suggestione, della vita della città che prosperò dalla fine del VI alla metà del IV secolo a.C., con i ricchi corredi delle necropoli, le ricostruzioni di tetti e degli alzati delle case, le statuette votive in bronzo e una preziosa testa di Kouros, insieme a testimonianze dal territorio circostante, tra cui i ricchi corredi funerari da Sasso Marconi.
info 051 932353
Complesso archeologico della Villa Romana
Via Fiumazzo – Russi (RA)
aperto dalle 14 alle 19 (ultimo ingresso ore 18.30) ingresso gratuito
Nato per lo sfruttamento agricolo dell’area nell’antichità, l’insediamento rustico di Russi é forse il più importante finora noto dell’Italia settentrionale. Conobbe il massimo splendore tra il I e il II sec. d.C. quando il complesso fu completamente ristrutturato, anche scenograficamente, da un proprietario probabilmente arricchitosi vendendo le eccedenze agricole alla flotta militare romana che, dall’epoca di Augusto, aveva sede a Ravenna. È in questo periodo che la villa, gestita da un liberto con mansioni di fattore (procurator) al comando di un gran numero di schiavi, esce dall’autosufficienza per diventare una vera a propria macchina produttiva. Le dimensioni della cucina comune la dicono lunga sull’entità del personale della villa nei momenti di maggiore impegno, come aratura e mietitura di cereali o raccolta e pigiatura dell’uva.
Il proprietario (dominus) viveva in villa saltuariamente ma il suo alloggio era comunque lussuoso, con sala da pranzo (triclinium), stanza per ricevere (tablinum), impianto termale e pavimenti a mosaico.
Dopo un periodo di decadenza coincidente con l’allontanamento della flotta militare, la villa è parzialmente rioccupata quando la corte imperiale si trasferisce a Ravenna (V e il VI sec.) per poi essere definitivamente abbandonata in epoca medievale.
info 0544 581357
Area archeologica e Antiquarium di Veleia
Strada Provinciale 14, località Veleia Romana – Lugagnano Val d’Arda (PC)
aperti dalle 9 alle 19, ingresso gratuito
I resti monumentali del municipium romano di Veleia sono tra i più suggestivi dell’Italia settentrionale.
Incastonata nelle colline piacentine, in un contesto naturalistico di assoluto valore, Veleia ruota attorno al proprio foro, la piazza circondata su tre lati da un portico su cui si aprivano botteghe e ambienti a destinazione pubblica, che Lucio Lucilio Prisco, uno dei due massimi magistrati locali, pavimentò con lastre d’arenaria ai tempi d’Augusto
Il pubblico può passeggiare tra i monumenti onorari e le vetuste architetture, tra l’edificio termale e i quartieri d’abitazione, e infine visitare il piccolo Antiquarium che, accanto ai calchi della Tabula Alimentaria traianea e della Lex de Gallia Cisalpina, espone i reperti che illustrano i momenti più significativi della storia di Veleia: le sue origini liguri, l’edificazione dei principali monumenti pubblici, le testimonianze degli arredi e dello stile di vita delle dimore private, i riti funerari e il ricordo degli spettacoli gladiatori.
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