Cia Ferrara: nella acque del Mezzano nessun allarme pesticidi
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da: Ufficio Stampa Cia Ferrara
Le analisi chimiche effettuate nei giorni scorsi nelle Valli smentiscono l’allarme lanciato a
maggio da Legambiente
FERRARA – «Le acque delle Valli del Mezzano non contengono inquinanti derivati dalle lavorazioni
agricole in quantità tali da sfiorare o superare i limiti di legge, ma sono nettamente al di sotto di tali
limiti. E l’allarmismo non solo è inutile perché crea paure ingiustificate ma colpisce un settore
produttivo colpevolizzato ingiustamente di inquinare.» E’ questo il commento, dati alla mano, di
Stefano Calderoni – presidente provinciale di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara – all’allarme lanciato il
mese scorso da Legambiente durante la presentazione del Rapporto nazionale pesticidi nelle acque
di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
«Abbiamo valutato con attenzione il Rapporto – spiega Calderoni – e pensiamo che sia uno strumento
importante per monitorare le acque e segnalare eventuali situazioni di inquinamento delle acque
superficiali. Ma le acque delle Valli del Mezzano non sono inquinate e certamente non a causa di
sostanze fuori legge come Diuron e l’Atrazina. Possiamo affermarlo con certezza perché abbiamo
commissionato nelle scorse settimane una serie di analisi negli stessi punti indicati da Legambiente,
in particolare a Valle Lepri, e i risultati sono chiarissimi: i residui derivati da lavorazioni agricole sono
assolutamente entro i limiti di legge. Questo significa che le acque delle Valli del Mezzano non sono
pericolose per la salute e gli agricoltori non sono responsabili della perdita di biodiversità, riduzione
della fertilità del terreno e dell’erosione del suolo come affermato da Legambiente. Sono, invece, in
prima linea per preservare il suolo, l’ambiente e la biodiversità perché tutto questo fa parte del fare
agricoltura»
Nel dettaglio le analisi chimiche sono state effettuate prelevando campioni di acqua – da parte di un
soggetto terzo indipendente – in corrispondenza di Valle Lepri, dove il collettore Mezzano confluisce
con il canale navigabile, quindi in un punto dove vengono raccolte le acque di scolo della fitta rete
di fossi dove drenano le acque dei campi coltivati. Le acque sono state raccolte, inoltre, in un
momento di particolare piovosità – la presenza di inquinanti aumenta con l’aumentare delle piogge
che fanno defluire maggiormente le molecole di pesticidi nei canali di scolo – e per tale ragione il
campionamento e le analisi risultano molto significative, così come la negatività dei risultati. I
campiono sono stati poi inviati al Laboratorio Neotron di Modena che ha effettuato le analisi e sono
a disposizione per la visione.
«Non dovrebbero esserci – conclude Calderoni – polemiche tra agricoltori e ambientalisti ma una
collaborazione per raggiungere obiettivi che sono comuni e che fanno parte delle sfide di
un’agricoltura che guarda al futuro: più sostenibile, etica e attenta al benessere delle persone sia a
livello produttivo che ambientale. Noi siamo per questo tipo di agricoltura e siamo aperti al confronto
con chiunque affermi direttamente o indirettamente il contrario.»
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