da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna
Gualmini: “Mai dimenticare la condizione di chi scappa da terre devastate da guerre e carestie e chiede asilo in Paesi lontani. Solo lo scambio e l’unione tra i diversi popoli possano proiettarci verso un futuro migliore e una società più aperta e plurale”
Bologna – Sono oltre 8 mila i profughi – richiedenti o titolari di protezione internazionale o umanitaria – accolti quest’anno in Emilia-Romagna, che rappresentano il 6,62% dei 122 mila presenti nel nostro Paese. 833 I minori (782 maschi e 51 femmine) presenti sul territorio regionale, sul totale di 11.434 distribuiti su quello nazionale.
Sono invece 47.873 i migranti che, secondo i dati forniti dalla Prefettura di Bologna e dal ministero dell’Interno, sono sbarcati sulle coste italiane nei primi sei mesi del 2016.
Numeri ancor più importanti oggi, 20 giugno, Giornata mondiale del rifugiato. “E’ importante oggi ricordare con molta forza e determinazione la condizione di chi è costretto a scappare da terre devastate da guerre e carestie e a chiedere asilo in Paesi lontani sperando di migliorare la propria condizione e quella dei propri cari”, è l’auspicio della vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessore al Welfare e alle politiche abitative, Elisabetta Gualmini. “L’Emilia Romagna- prosegue- è la terra dell’accoglienza responsabile e della solidarietà. Siamo convinti che solo lo scambio e l’unione tra i diversi popoli possano proiettarci verso un futuro migliore e una società più aperta e plurale”.
In questa giornata, l’attenzione della Regione Emilia-Romagna è dedicata anche al tema della presenza di minori stranieri non accompagnati, per i quali sono necessarie misure di accoglienza più specializzate, sistemi di accertamento dell’età anagrafica più efficienti, maggiore coordinamento tra le strutture di prima e seconda accoglienza, azioni di contrasto all’accattonaggio e alla prostituzione minorile.
Per questo, nel sistema regionale di accoglienza dei minori saranno potenziati gli interventi mirati alla loro autonomia, anche attraverso l’insegnamento della lingua italiana, l’inserimento nelle strutture di mediatori linguistico-culturali, la realizzazione di progetti educativi personalizzati. Oltre all’accoglienza dei migranti nelle diverse strutture ad essa destinate, l’Emilia-Romagna, attraverso l’ Accordo sottoscritto nel giugno scorso con la Prefettura di Bologna e il Terzo settore, è impegnata a sostenere la realizzazione di attività di volontariato per l’integrazione sociale dei migrati inseriti nelle strutture di accoglienza governative per richiedenti protezione internazionale.
Ad oggi sono stati attivati 271 percorsi individuali di volontariato, ma ne sono previsti ulteriori entro settembre 2016, distribuiti in 21 dei 38 distretti del territorio. I settori maggiormente interessati sono la cura del verde pubblico, la manutenzione di spazi pubblici, la partecipazione ad eventi socio-culturali. A breve, saranno liquidati dalla Regione i primi contribuiti ai Comuni che hanno avviato queste attività di volontariato.
Sul versante dell’accoglienza e del coinvolgimento dei cittadini, la Regione intende promuovere alcuni progetti che prevedono l’accoglienza in famiglia di richiedenti e/o titolari di protezione internazionale; queste attività, gestite dalle locali sezioni di Caritas italiana o previste nell’ambito del Sistema nazionale di accoglienza Sprar, sono già attive nei territori di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Rimini, Cattolica.
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