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da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Unife ha collaborato ad uno studio internazionale sulla genomica del pinguino imperatore, recentemente pubblicato nella prestigiosa rivista scientifica “Nature Communications”, che ha coinvolto ricercatori provenienti da Italia, Norvegia, USA, Inghilterra, Germania, Austria, Francia e Principato di Monaco, ed è stato coordinato da Emiliano Trucchi, post-doc italiano dell’Università di Vienna, da Céline Le Bohec e Robin Cristofari, del CNRS-UniStra-CSM (Francia – Monaco).

“L’evoluzione ha permesso al pinguino imperatore di adattarsi al clima estremo dell’Antartide, ma il riscaldamento globale ne mette oggi a rischio la sopravvivenza – spiega Giorgio Bertorelle del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie di Unife, tra gli autori dello studio – Attraverso lo studio dei genomi di individui campionati in tutte le principali colonie, distanti anche migliaia di chilometri, è stato possibile dimostrare che questa specie si comporta essenzialmente come un’unica unità evolutiva. In altre parole, a differenza di quanto ipotizzato finora le colonie di pinguino imperatore non sono entità stabili e isolate, ma scambiano molti individui. Questo risultato implica che, anche se il pinguino imperatore non può sfuggire ai cambiamenti climatici perché non esistono al mondo habitat simili, la variabilità genetica e quindi il potenziale di evolvere in questa specie non sono limitati dalla frammentazione. Il rischio di estinzione e le proiezioni dei trend demografici dovranno quindi essere rivalutati, probabilmente in termini migliorativi, considerando gli alti tassi migratori”.

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