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da: Arci Ferrara

Lunedì 16 maggio ore 21.00 – ingresso 5 euro
versione originale con sottotitoli in italiano

Appuntamento di lunedì al Cinema Boldini con la Rassegna di maggio dedicata a film inediti in città e in versione originale con sottotitoli in italiano. È la volta di Mistress america di Noah Baumbach, già autore, tra gli altri, di Frances Ha.

Tracy è una solitaria matricola universitaria a New York, che non sta avendo né un’emozionante esperienza all’università né lo stile di vita metropolitano glamour che si era immaginata. Ma quando viene accolta dalla sua futura sorellastra Brooke, una ragazza intraprendente e mondana che abita a Times Square, viene salvata dallo sconforto e sedotta dai suoi modi folli e affascinanti.

Il quarantaseienne newyorkese Noah Baumbach non è una star della regia. Però si è assicurato un pubblico fedele con film a piccolo budget delicati e intelligenti, quali Il calamaro e la balena o Frances Ha: dove ha raccontato (e scritto) storie di gente normale, imperniate sui sentimenti, le difficoltà di affrontare l’età adulta, le famiglie che si disgregano e si ricompongono. Il tutto mantenendo un benefico equilibrio tra serietà e humour. Ora torna con una commedia a venature amare che è un po’ – anche se in modo “ufficioso” – il seguito di Frances Ha. La protagonista è la stessa, l’attrice-feticcio nonché attuale compagna del regista Greta Gerwig, e il suo personaggio, Brooke, è una Frances con qualche anno in più, ma che non ha ancora trovato una stabilità professionale, né sentimentale. Appena trasferita a New York per frequentare il college, la giovanissima Tracy la cerca solo per assecondare la madre, che sta per sposarne il padre. In realtà per Tracy, disambientata e scontenta, l’incontro con la futura sorellastra è la manna: Brooke sembra la regina della città, è popolare e piena di progetti. Anche se al momento, come dice lei, campa dando lezioni agli «stupidi figli dei ricchi perché diventino un po’ meno stupidi». Baumbach ama sì l’individualismo, però di un genere differente. Ossia il tipo d’individualismo della bionda Brooke, idealista generosa e un po’ scombinata di cui la gente trova naturale approfittarsi (il talento non le manca affatto) per poi, magari, sbeffeggiarla. Poco a poco il film lascia venir fuori la sua vera natura, che è quella di una super eroina del quotidiano, indomita e perdente «come un cow boy». Alla quale però si potrebbe applicare il motto del teatro giapponese Daruma: «Cadere sette volte e rialzarsi otto». Piccolo inno all’indipendenza e alla marginalità di chi non accetta di omologarsi, quasi senza parere Mistress America raggiunge un’intensità inaspettata attraverso mezzi semplici: gesti, sguardi, posture e dettagli di comportamento che la macchina da presa di Baumbach sottolinea con una naturalezza solo apparente; ma che danno, invece, sostanza e umanità al personaggio, cui Greta Gerwigh presta doti di attrice raffinata.

Per informazioni:
Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara
www.cinemaboldini.itwww.arciferrara.org

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Arci Ferrara



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