Sette italiani su dieci hanno comprato il vino, almeno una volta, direttamente dai produttori
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da: ufficio stampa Coldiretti
In controtendenza al crollo dei consumi (-7%) l’acquisto diretto dai produttori vinicoli. Secondo i dati del Vinitaly si beve meno ma meglio.
Sette italiani su dieci (71 per cento) hanno acquistato almeno una volta il vino direttamente dal produttore per una spesa complessiva stimata in circa 1,5 miliardi di euro nel 2013, in netta controtendenza rispetto ai consumi nazionali che nello stesso anno sono calati del 7 per cento ed hanno raggiunto il minimo storico dall’Unità d’Italia a circa 22 milioni di ettolitri, dietro Stati Uniti e Francia. E’ quanto emerge da un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it reso noto al Vinitaly nei giorni scorsi da Coldiretti.
Insieme all’aumento record delle esportazioni di vino Made in Italy del 7 per cento, la vendita diretta ha contribuito a salvare il bilancio di molte aziende vitivinicole e a far salire il fatturato del settore vino al valore record di 9,3 miliardi nel 2013.
Sono oltre 26mila le aziende agricole italiane che vendono direttamente il proprio vino in cantina, ma negli ultimi anni in Italia si sono moltiplicate le possibilità di acquisto senza intermediazione con l’apertura di mercati e botteghe degli agricoltori di Campagna Amica che ha creato la piu’ vasta rete europea di acquisti diretti dal produttore (www.campagnamica.it). Secondo il sondaggio il 60 per cento degli italiani ha acquistato il vino nelle aziende agricole o in cantina, il 6 per cento nei mercati degli agricoltori, il 4 per cento in un punto vendita gestito direttamente dal produttore (negozio, bottega, sagra, ecc.) e l’uno per cento in un sito internet gestito direttamente dal produttore.
Per effetto della crisi e del cambiamento degli stili di vita, gli italiani hanno detto addio a quasi un bicchiere di vino su quattro negli ultimi dieci anni e se la media di consumo è di 37 litri a persona, solo il 21 per cento degli italiani beve vino tutti i giorni e addirittura quasi la metà non lo beve mai. Si beve meno, ma si beve meglio con il formato piu’ venduto che è stato quello delle bottiglie da 75 cl a denominazione d’origine che puo’ contare su una offerta di 73 etichette Docg, 332 Doc e 118 Igt. I vini piu’richiesti sono Chianti, Lambrusco, Vermentino, Barbera, Bonarda, Montepulciano d’Abruzzo, Nero d’Avola, Morellino e Dolcetto, ma crescono anche il Pecorino, l’Aglianico e il Pignoletto a conferma del successo dei vini autoctoni che ha fatto volare gli acquisti a chilometro zero dal produttore.
L’acquisto del vino in cantina infatti è un fenomeno in rapidaespansione che rappresenta una opportunità per i consumatori che possono così risparmiare e garantirsi acquisti di qualità, ma anche un’occasione per le imprese agricole che possono vendere senza intermediazioni e far conoscere direttamente le caratteristiche e il lavoro necessario per realizzare una specialità territoriale unica e inimitabile. La vendita diretta del vino con la possibilità di conoscere vigneti e cantine sono molto diffuse tra i nuovi Paesi produttori come Sudafrica, Australia e Stati Uniti dove la visita alle wineries alimenta anche un importante flusso turistico.
Attualmente, grazie al progetto della Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana, la rete di vendita diretta degli agricoltori di Campagna Amica in Italia conta quasi 10mila punti tra mercati, fattorie, agriturismi, botteghe e ristoranti accreditati.
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