Anselmi sul turismo culturale: “Ferrara deve crescere, l’obiettivo è fare sistema”
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da: ufficio stampa Comitato per Vittorio Anselmi, candidato Sindaco di Ferrara
Secondo i dati recentemente diffusi dal Ministero dei Beni Culturali, relativamente alle presenze registrate presso musei, monumenti e aree archeologiche nazionali, Ferrara è presente nella top ten dell’Emilia Romagna solamente con l’Abbazia e il Museo di Pomposa che si piazza al terzo posto, sia come numero di visitatori che come incassi annuali.
Vittorio Anselmi, candidato sindaco del centrodestra, interviene su questi dati.
“Quelli evidenziati dal Ministero non sono numeri confortati per Ferrara, considerato il l’altissimo valore storico, artistico e naturalistico del suo territorio che vanta un centro storico rinascimentale e il Delta del Po certificati come gioielli dall’Unesco. Ravenna, per esempio, conta ben 4 siti tra i più visitati, la provincia di Parma 3. Più in generale l’Emilia Romagna è ancora indietro in questo settore, pensiamo che la nostra regione incassa complessivamente 1 milione 397mila euro, praticamente niente in confronto con i quasi 55 milioni del Lazio, i 29 milioni della Campania e i 24 della Toscana.
Tenuto anche conto del futuro ruolo dei sindaci dopo il taglio delle province – sottolinea Anselmi -, occorre studiare delle strategie per ottenere un peso turistico maggiore per questi luoghi e soprattutto conferire a Ferrara una sua specifica identità culturale che ora manca, come confermano questi dati. In che modo? Investendo nella promozione, in Italia e all’estero, acquisendo in Regione un ruolo maggiormente preponderante come città a vocazione artistica, e soprattutto iniziando a far sistema, per fare in modo che i turisti che transitano nelle zone limitrofe e in Riviera, siano invogliati a spostarsi di qualche chilometro per visitare una città d’arte come la nostra. Il Museo Archeologico di Ferrara, tanto per fare un esempio, è uno dei primi in Italia per quanto riguarda l’arte etrusca, eppure non figura nemmeno tra le eccellenze regionali in termini di presenze. Occorre inoltre ipotizzare una nuova vita per il Castello Estense che, per la sua straordinaria bellezza, non può continuare a vivere come sede amministrativa. Dopo il nostro annuncio nel corso della mia presentazione, ho letto di altre liste interessate a valorizzare maggiormente questo simbolo della città: mi ha fatto piacere perché credo che ciò rappresenti un desiderio diffuso in città e su cui non vogliamo il copyright. Avanzo quindi una proposta: chi è realmente interessato alla riqualificazione artistica e culturale del Castello sottoscriva un impegno preciso già da ora, in campagna elettorale – ha specificato il candidato sindaco -, perché sia poi attuata da chi dovrà governare la città nei prossimi 5 anni”.
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