In cerca di applausi. Capitan Finco in testa, un drappello di dirigenti e militanti del Pd (assente il segretario Vitellio, non per dissenso ma per indisposizione) si è munito di ramazza per ripulire la “degradata” zona Gad. Una buona azione fine a se stessa, per mettere a posto la coscienza e magari suscitare simpatia e qualche consenso. Ma non è questo che ci si aspetta dalla politica e non sarà in questo modo che i politici recupereranno la credibilità compromessa.
Azioni dimostrative di questo tipo possono avere significato se attuate da gruppi di opposizione, formazioni minoritarie, associazioni e movimenti autorganizzati per testimoniare la propria volontà e mandare un segnale a chi governa. Ma non ha senso che sia proprio chi governa a inscenare iniziative simboliche per rendere evidente la propria intenzione di agire. Chi governa “è” nelle condizioni di decidere e di fare seriamente e quotidianamente ciò che reputa utile e necessario. Non ha bisogno di atti di questo genere.
Invece di rimboccarsi le maniche e munirsi di scopone, i nostri amministratori meglio farebbero a spremere le meningi e svolgere il proprio compito: designare gli obiettivi, mettere a fuoco idee e progetti, definire i programmi e le priorità di intervento, individuare e razionalizzare i mezzi e gli strumenti necessari. E sopratutto operare giorno per giorno in maniera coerente e sistematica. È in questo modo che i politici e i pubblici amministratori onorano il loro ruolo e svolgono le funzioni assegnate. Il resto è folklore. E demagogia.
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Sergio Gessi
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