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da: Paola Peruffo, Consigliere Comunale, Vicepresidente Commissione Pari Opportunità del Comune di Ferrara

Queste le dichiarazioni di Paola Peruffo in merito al corrente dibattito politico sulle unioni civili:

Quando in questi giorni si parla di unioni civili e libertà di coscienza, si fa soprattutto riferimento alla posizione dei cattolici del Pd in merito al DDL Cirinnà.
Credo invece, testimoniandolo in maniera diretta, che la visuale sia più ampia. Esistono infatti laici dello schieramento di centrodestra che desiderano rendere attuali e concreti quei principi di libertà di cui Forza Italia stessa fa una bandiera.
Essere liberali, per chi crede davvero e in modo non ipocrita in questa parola, non ha solo implicazioni economiche. Vuol dire lottare per affermare i diritti connessi alla costruzione della propria esistenza. Parlo del diritto ad avere una famiglia, a crescere figli, a occuparsi del partner, anche in situazioni difficili, finanche dopo la morte di uno dei due. Tutti punti fermi da affermare e tutelare, anche perché da essi non si puù fuggire.
Il Parlamento Europeo dal 1994 sta chiedendo all’Italia di regolamentare la materia dei diritti delle coppie omosessuali. Mentre quasi tutti i paesi occidentali hanno provveduto in tal senso, proposte più o meno blande sono state affossate dal Parlamento nazionale senza quasi mai entrare nel merito delle proposte.
Andando avanti di questo passo il nostro Paese rischia di rimanere ancorato al livello di quelle nazioni con governi di stampo totalitario.
Fermo restando che le coppie omosessuali sono una realtà di fatto, lo Stato non ha altra scelta che dare attuazione a questi diritti, dall’unione formale, alla stepchild adoption, fino alla reversibilità della pensione e molti altri aspetti a questi collegati.
Come ha sottolineato il giornalista Massimo Gramellini in un suo recente intervento, non è più il momento storico in cui si valuta se tali diritti devono entrare in vigore, bensì unicamente quando. E l’Italia è già in ritardo di oltre vent’anni.

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