Svolta il 29 dicembre scorso l’assemblea provinciale dedicata ai giovani agricoltori
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da: ufficio stampa e comunicazione Cia Ferrara
L’accesso alla terra, la riduzione dell’Imu e il futuro dei giovani agricoltori al centro dell’incontro annuale degli associati a Cia Ferrara
Un’assemblea provinciale completamente dedicata al ruolo dei giovani in agricoltura quella organizzata da Cia Ferrara lo scorso 29 dicembre presso l’Agriturismo “La Rocchetta” di Ferrara. Giovani protagonisti del futuro dell’economia agricola, ma ancora “bloccati” sotto molti punti di vista, primo fra tutti il difficile accesso alla terra per chi non ha una storia agricola famigliare. Nel corso dell’assemblea il presidente provinciale, Stefano Calderoni, ha fatto il punto sui provvedimenti urgenti e necessari per cambiare le regole di accesso al settore e consentire a una nuova generazione di produttori di mettere a disposizione competenze e spirito di iniziativa per dare un volto nuovo all’agricoltura.
«Sembra quasi una banalità affermare – ha spiegato Stefano Calderoni, in apertura di assemblea – che i giovani sono il futuro del mondo agricolo, quelli che dovranno raccogliere il testimone e dare nuova linfa e slancio al settore. Sarebbe una banalità se il cosiddetto ricambio generazionale fosse un processo scontato e semplice. Ma sappiamo tutti che non è così e che per un ragazzo diventare agricoltore è un percorso a ostacoli: il primo e più grande è accedere alla terra, in particolare per chi non può contare su un terreno di famiglia. Per iniziare a cambiare questa tendenza la nostra associazione – ha continuato Calderoni – ha chiesto, proprio in questi giorni, di inserire nel “Progetto Comacchio 2015/2020” (un patto tra istituzioni e tutti gli attori sociali per lo sviluppo territoriale) la concessione delle terre pubbliche comunali ai giovani agricoltori under 40. Un’idea che vorremmo estendere a tutti i Comuni del territorio, per mettere a disposizione molti ettari di terreno che diventerebbero produttivi e sarebbero così fortemente valorizzati. Un altro provvedimento che stiamo proponendo sempre a livello comunale è la riduzione dell’Imu per chi affitta un terreno a un giovane agricoltore, almeno per quelli che abbiano una parentela di primo grado con l’affittuario. Perché è vero che è più semplice affittare la terra piuttosto che acquistarla ma è altrettanto vero che gli affitti sono alti – chi affitta paga le tasse sui terreni che gravano ovviamente sul canone d’affitto – e sicuramente ridurre le tasse potrebbe incentivare il passaggio dei terreni. I giovani agricoltori sono ormai diplomati o laureati, hanno spirito imprenditoriale e voglia di cambiare profondamente l’agricoltura, portando innovazione e nuove idee. E sarebbe un vero spreco di competenze e iniziativa vedere un’intera generazione tagliata fuori da un settore fondamentale per l’economia.»
E se l’assemblea di Cia Ferrara ha guardato decisamente verso il futuro non è mancato un importante momento dedicato alla sua storia. E’ stato, infatti, consegnato un importante riconoscimento a dieci soci fondatori di Cia Ferrara: Giovanni Ghedini, Rino Caselli, Manes Gnani, Osvaldo Marchesi, Delvino Bui, Giuseppe Frignani, Andrea Bersani, Giacinto Ghirardelli, Angelo Felloni e Ferdinando Badiale. Un modo per valorizzare il loro ruolo di i protagonisti in momento storico fatto di lotte e grande impegno per costruire le fondamenta dell’associazione.
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