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31 Dicembre 2015

Lemmy

Tempo di lettura: 4 minuti


Oggi è il 31 dicembre ma mi sembra un giorno senza numero.
In un certo senso mi sembra un giorno che manca sul calendario e forse è davvero così.
Prendetemi per pazzo e/o prendetemi pure per il culo ma sono ancora preso molto male per la morte di Lemmy.
Sì, un 70enne che si è drogato per quasi tutta la vita e che si è scolato una bozza di Jack Daniel’s al giorno dai 30 anni ai quasi 70.
Qualcuno potrà dire che era solo un cretino ma io dico che quel qualcuno è un cretino.
Lemmy è stato uno degli uomini più onesti e coraggiosi sul pianeta Terra, non solo nel r’n’r.
Ha fatto il roadie per Jimi Hendrix, ha suonato negli Hawkwind, ha dato lezioni di basso a Sid Vicious e via con i soliti aneddoti.
Ma se posso lo vorrei ricordare per una cosa che magari non salta all’occhio.
Quell’uomo era un esteta:

Brano: “Stay Clean” dei Motörhead Album: “No Sleep 'Til Hammersmith” del 1981
Brano: “Stay Clean” dei Motörhead
Album: “No Sleep ‘Til Hammersmith” del 1981

“Credevo che mi piacesse il Jazz, per tre anni, ma mi è costato. L’ultima volta che sono stato ad un concerto Jazz era per vedere un mio amico. E’ salito sul palco e ha suonato le più grandi stronzate che abbia mai sentito in vita mia. E prima che finisse il pubblico era ai suoi piedi e ho pensato: “Questo è il cieco che guida i ciechi”. Lui non sapeva suonare e il pubblico non sapeva ascoltare. L’improvvisazione del Jazz ti dà la licenza di cagare in giro.”
Dritto al punto, ben più di Adorno.
Perché son buoni tutti a riempirsi la bocca con “Adorno” e son buoni tutti a riempirsi la bocca con “dada”.
Però quand’è il momento di cacciare il sacrosanto e proverbiale “crepo da porc”, quella cosa che io definirei atto estatico che polverizza le stronzate, quel momento indescrivibile in cui, davanti a eleganti supercazzole travestite da intellettualismi e/o altre vacuità rivestite di vellutino, l’unica risposta è un sentitissimo gaffa o un rutto che ammutolisce il galletto di turno.
Penso sia la stessa cosa che ci fa ridere quando qualcuno si becca una torta in faccia.
O Fantozzi che dice “cagata pazzesca”.
O un bebé fa il ruttino in chiesa.
Ad ogni modo, in quei momenti quelli che non si tirano indietro li puoi contare come i bogni che aveva in faccia il buon Lemmy.
E il buon Lemmy, era uno che in quei momenti non ha mai deluso.
Infatti è andato avanti, crepando praticamente sul palco come il suo amico Mick Farren.
Lemmy, sopravviverà ogni volta che qualcuno riuscirà a introdurre clandestinamente una sportina di birre in qualche baretto, barettino o wine bar o come li chiamano adesso. quei postacci maledetti.
Ovviamente fra le occhiatacce di tutti.
Perché questo ci ha insegnato Lemmy: prenditi la tua dose di occhiatacce e fattici un elegantissimo vestito.
E questa è l’essenza del r’n’r da sempre.
Lemmy sarà lì ogni volta che qualche povero ragazzino si vedrà costretto ad aprire il piccolo principe.
IO SO che Lemmy sarà lì.
A difendere i più deboli dall’onda di stronzate che un essere umano è costretto a cuccarsi dalla tenera età alla fossa.
E questa è di nuovo l’essenza del r’n’r.
E so benissimo che era lì con me quando anch’io ho avuto la sua stessa epifania, davanti a dei bicchieri di Canadian Club (perché non ho ancora 30 anni) e davanti a dei leziosissimi jazzisti intenti a far rivoltare nella tomba tutti gli schiavi di tutte le piantagioni di cotone e i loro antenati.
Scusate se ho scritto male ma sono preso male.
Buon 31 e bevetevi anche voi una roba per Lemmy.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

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