Tecnopolo di Bologna, via libera del Consiglio comunale di Bologna. La Regione pronta a varare il bando per 58 milioni che avviano i lavori
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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna
Dopo la chiusura della Conferenza dei servizi nelle scorse settimane e l’ok di oggi del Comune di Bologna, già nel 2016 apriranno i cantieri per la realizzazione dei primi interventi nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi di via Stalingrado. La soddisfazione dell’assessore regionale Palma Costi e del sindaco di Bologna Virginio Merola
Già nelle prossime settimane la Regione pubblicherà il bando di gara, per un finanziamento complessivo di 58 milioni di euro, per la realizzazione dei primi edifici che conterranno nell’ex area Manifattura Tabacchi di via Stalingrado il Tecnopolo di Bologna, l’infrastruttura per l’innovazione, la ricerca ed il trasferimento tecnologico. Si è chiusa la scorsa settimana la Conferenza di servizi dove sono stati acquisiti tutte le necessarie autorizzazioni, nulla osta e assensi. Ora – alla luce dell’approvazione in via definitiva di oggi da parte del Comune di Bologna – con il progetto definitivo possono essere attivate le procedura di gare per l’appalto integrato (relativo a progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori).
«Siamo riusciti a concludere nei tempi stabiliti la Conferenza di servizi. Il Tecnopolo di Bologna – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi – rappresenta un punto chiave per completare il grande ecosistema della ricerca e dell’innovazione a servizio del sistema produttivo emiliano romagnolo. In Emilia-Romagna ci sono oltre 26 mila addetti in ricerca e sviluppo di cui oltre 16 mila nelle imprese. Una grande e crescente comunità che deve trovare luoghi e forme idonee per lavorare assieme e generare innovazione e opportunità di sviluppo».
«Una buona notizia nel percorso di riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi: abbiamo concluso nei tempi previsti le procedure amministrative e ora possiamo dare il via ai bandi per appaltare i primi lavori per la riconversione degli spazi – dichiara il Sindaco di Bologna Virginio Merola – Questo straordinario risultato è il frutto del grande impegno profuso da tutti gli attori coinvolti nel progetto, e per questo ringrazio in particolare la Regione Emilia-Romagna che ci ha creduto fin dal principio. Grande soddisfazione dunque per questa importantissima operazione, che coniuga il recupero di una vasta parte della città, oggi in disuso, e l’investimento in cultura e ricerca, fondamentale per la ripresa del nostro territorio metropolitano».
Il progetto è dello studio GMP – von Gerkan, Marg & Partner con sede principale ad Amburgo (in associazione con altri professionisti tedeschi e italiani: Werner Sobeck, Studio TI società cooperativa, Aldo Antoniazzi, Marco Baccanti e Carlo Carli) che è risultato vincitore, nel maggio 2012, del Concorso internazionale di progettazione per il recupero e la riqualificazione della ex- Manifattura Tabacchi di Bologna.
La Regione si avvale della società in house Finanziaria Bologna Metropolitana per il supporto nel coordinamento generale del progetto e nell’espletamento delle relative attività tecniche e amministrative.
Il Tecnopolo
Nel Tecnopolo che si insedierà nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi, saranno ospitate sia grandi istituzioni di ricerca (Enea, Ior, Università di Bologna), sia le funzioni di coordinamento della Rete, rappresentate da Aster ma anche altri soggetti pubblici e privati che svolgono attività di ricerca applicata di rilevanza industriale e territoriale, a partire da Lepida Spa, la società regionale che coordina l’Agenda Digitale e la realizzazione della banda larga e ultra larga. Ma la sfida principale futura sarà quella di attrarre nei molti spazi a disposizione, imprese di alta tecnologia che arriveranno nel nostro territorio e che vorranno insediarsi a stretto contatto con i laboratori.
Lo Ior (Istituti Ortopedici Rizzoli) trasferirà nel Tecnopolo il nuovo Dipartimento RIT (Rizzoli Innovazione Tecnologica) articolato in 6 unità di ricerca negli ambiti della Medicina rigenerativa e la ricostruzione tissutale in ambito muscolo-scheletrico, dei materiali biocompatibili e delle nano-biotecnologie, della bioingegneria e della bio informatica clinica, insieme ad alcune importanti infrastrutture di ricerca, come lo stabulario e la banca dell’osso. L’Enea porterà tutta la struttura di ricerca presente in Emilia-Romagna, ad eccezione della sede di Faenza e del Brasimone e in particolare i 4 laboratori legati alla Rete Alta Tecnologia riguardanti l’efficienza energetica, l’ambiente, la tracciabilità dei materiali, l’interoperabilità. L’Università di Bologna si insedierà inizialmente con il laboratorio sull’edilizia e con il proprio consorzio di ricerca, realizzato con l’Unione Industriali, T3 Lab, specializzato nell’informatica, microelettronica e sensoristica.
Il Tecnopolo sarà un luogo in cui le imprese potranno ricercare il proprio partner scientifico, in cui ricercatori, tecnici delle imprese e imprenditori hi-tech potranno divenire una grande comunità di innovatori, specialmente per alcune delle industrie del futuro: le scienze della vita, l’ambiente, l’energia.
Il progetto generale
Il progetto dello studio GMP si contraddistingue per il rispetto delle architetture progettate da Pier Luigi Nervi e del carattere industriale del luogo. Gli edifici più significativi vengono mantenuti nella loro integrità, adeguata alle nuove esigenze funzionali e tecnologiche, integrandone i volumi con nuove edificazioni coerenti con l’insieme. Nel ripensare le destinazioni, l’accessibilità e i percorsi è stata data particolare importanza alla progettazione delle aree esterne e del verde: tutti i percorsi interni sono pedonali, la piazza centrale si configura come luogo di incontro e scambio e tutte le zone scoperte – percorsi, cortili e margini – sono caratterizzate da aree verdi di diverso tipo.
Particolare attenzione è stata posta al progetto del verde e, in questo ambito, alle relazioni dell’area con le aree circostanti. La sede della Manifattura Tabacchi, testimonianza storica di un passato industriale, diventa luogo ideale di incontro tra natura e cultura e da questo incontro/processo di contaminazione, ha origine il progetto del paesaggio che mira a costituire un luogo identitario e di nuova generazione, chiamato a dar risposta al paradigma del rapporto tra i cittadini e gli spazi del paesaggio urbano contemporaneo.
Il cuore pubblico del progetto sono le piazze d‘ingresso, la piazza della ciminiera e la piazza degli aceri, pensate come luogo di massima relazione interna, su cui affacciano i principali servizi del Tecnopolo e da cui partono verso l‘esterno quattro direttrici che organizzano il quartiere: a sud verso la Bolognina; a est verso il futuro “Parco della Creatività” e verso la Fiera; a nord oltre la tangenziale verso il quartiere Corticella e a ovest verso la zona dell’Arcoveggio.
La centrale tecnologica
Il progetto per la produzione del caldo, del freddo e dell’energia elettrica, è stato elaborato sulla base delle richieste della Regione Emilia-Romagna utilizzando le più evolute tecnologie disponibili al fine di ottimizzare al massimo l’utilizzo di fonti rinnovabili ed i costi di gestione e manutenzione, con la previsione di avviare una procedura per l’individuazione di una Esco che realizzi e gestisca le opere a costo zero per la Regione.
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