INSOLITE NOTE
Lo scrigno prezioso dei ‘Piano che piove’: un’avventura musicale d’altri tempi
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“In viaggio con Alice” è l’album di esordio dei P.C.P (Piano che Piove), una raccolta di 9 brani, in stile canzone d’autore, con influenze mediterranee, jazz- bossa nova. Si tratta di un disco acustico registrato per la maggiore parte dal vivo, senza campionamenti o interventi digitali. Le parole accompagnano sonorità essenziali, per trasmettere emozioni riproducibili anche nei concerti. L’attenzione ai testi è una delle caratteristiche di questo progetto, una serie di frammenti raccontati per immagini, una sorta di storyboard di vita da cui è difficile sfuggire.
P.C.P è un progetto di musica indipendente, fatto da musicisti che hanno trascorso una parte consistente della propria vita suonando in posti possibili e impossibili, in Italia e all’estero, a volte pagati e altre no. I protagonisti di questo gioco di parole (Piano che piove) sono Ruggero Marazzi (chitarre), Massimiliano Ghirardelli (contrabbasso e dobro), Mauro Lauro (chitarre), Giuseppe Mele (batteria) e Sabrina Botti (voce).
La track list inizia con “Metà marzo”, una bossa nova, fonte di verità e rimpianto, come dice un po’ malinconicamente il suo testo: “Non è mai servito a niente lasciare tutto e andare via, quando ogni cosa che ci tocca, ci lascia dentro un canto…”.
Le sonorità mediterranee sono all’origine del brano “Il cartografo”, un percorso di grande valenza lirica e musicale, supportato da un ritmo iniziale basato su percussioni e voce, sino a diventare gitano con assoli di chitarra. Stupendo!
“In viaggio con Alice” è una ballata easy leasing, necessaria dopo il brano precedente, l’inciso è semplice, la melodia accattivante e Sabrina modula la voce con mestiere e talento, virtù sempre più a rischio di estinzione.
“Come si fa”, in precedenza interpretata da Amelie, è una ballata pop di piacevole ascolto, mentre con il successivo “Le ore contate” si ritorna a respirare bossa nova, l’atmosfera più adatta per descrivere la voglia di raccontarsi e sognare.
“Autunno” è un brano struggente, dal sapore metropolitano, ben interpretato da Sabrina e supportato dai cori di Ruggero e Mauro. E’ una ballata di atmosfera con cui i ricordi e i sogni si possono rincorrere: “Sali da me, dove il buio è limpido, parla con me nella notte del filobus, sali da me c’è silenzio e ordine, libri e poesie e nell’aria il profumo del tè…”.
“Oceano in bianco e nero” è un brano nostalgico, senza idea del tempo, un viaggio della mente lontano dalle favole: “Chissà dov’ero io, se c’ero oppure no, la nostalgia on ha idea del tempo, la vedi all’improvviso, come polvere su un vaso, come una fotografia uscita per caso”.
In “Milano-Roma” il ritmo si fa un po’ swing, quasi ballo, il percorso passa da Bologna, insieme alle immagini della propria vita e alla neve che viene giù “di brutto”.
“I treni di settembre” chiude il quasi live dei P.C.P, a ritmo di bossa nova, la sensualità del suono e delle parole sono armonici e a spasso nell’aria, mentre i pensieri riempiono i viaggi… sui treni in settembre.
“In viaggio con Alice” è un’avventura musicale d’altri tempi, il racconto di momenti della quotidianità, dei ricordi e dei desideri più intimi. La passione e la voglia di esprimersi ne fanno un prezioso scrigno in cui sono custoditi nove gioielli.
PCP Piano che piove – Le ore contate (Official Video):
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William Molducci
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