Pratiche radiologiche: la Regione chiederà al Ministero di sospendere le nuove linee guida
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da: Ufficio stampa Gruppo Partito Democratico Emilia-Romagna
Interrogazione a risposta immediata della Consigliera Zappaterra all’Assessore Venturi
“Le nuove linee guida per le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate, approvate di recente dal ministero della Salute, pongono un forte limite allo sviluppo della teleradiologia prevedendo la presenza in loco dell’intera équipe per ogni esame di radiologia convenzionale” ha denunciato ieri la Consigliera regionale PD Marcella Zappaterra, presentando un’interrogazione a risposta immediata (sottoscritta anche dai colleghi PD Stefano Caliandro, Giuseppe Paruolo e Paolo Calvano) rivolta alla Giunta. “Ciò comporterebbe costi significativi ingiustificati visto che con l’attuale normativa i tecnici radiologici possono svolgere, in assenza del medico radiologo e con la sola prescrizione medica di base, l’attività radiologica che non comporta rischi rispetto alle metodiche – ha spiegato Zappaterra – per questo motivo sarebbe opportuno che l’Emilia-Romagna sospendesse l’applicazione di quelle linee guida e si attivasse affinché il Ministero le modifichi”.
Ha condiviso le medesime perplessità anche l’Assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi che, nel dare risposta all’interrogazione, ha rassicurato la Consigliera Zappaterra “Sarà nostra cura sottoporre alla Commissione salute nazionale, convocata per il 16 dicembre, e alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, una iniziativa mirata alla richiesta di una deroga dell’applicazione di tali indicazioni e avviare un celere percorso per la modifica delle linee di indirizzo”.
L’Assessore Venturi nella sua risposta ha affermato che le linee guida non hanno contenuto clinico: si tratta di un documento a valenza organizzativa, e per questo sollevano un conflitto di attribuzioni, trattandosi di una dimensione di esclusiva competenza delle Regioni e delle Province autonome. “Le indicazioni del ministero rischiano di comportare una situazione di estrema rigidità organizzativa e relegano sia il prescrittore, che avrà naturalmente già valutato i rischi e i benefici derivanti dall’esecuzione dell’esame, sia il tecnico sanitario di radiologia medica, ad un ruolo secondario e non conforme alle competenze che tali professioni hanno acquisito. La conseguenza – valutava Venturi – sarebbe che i Tecnici sanitari di radiologia medica non potrebbero effettuare esami senza la presenza fisica del medico radiologico”.
“La risposta dell’Assessore ci rassicura sicuramente – ha concluso Zappaterra – la Commissione competente dell’Assemblea Legislativa sarà aggiornata con un’informativa dopo la riunione della Commissione salute nazionale convocata per metà dicembre.
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