Anche oggi si scappa dalle notizie per un motivo validissimo.
Tanto del Giubileo sappiamo tutto tutti, tanto di Giovanna d’Arcore alla Scala sappiamo tutto tutti, tanto del giubileo personale di Bono Vox a Parigi sappiamo tutto tutti.
E poi chi se ne frega.
Perchè quest’oggi, nel 1929, nasceva John Cassavetes.
Qualcuno ha detto di lui che è stato “il più europeo dei registi americani”.
Boh, io non lo so.
So solo che è uno dei miei registi preferiti per un sacco di motivi.
In realtà, a dirla tutta, è prioprio uno dei miei artisti preferiti in generale.
Di solito quando si parla di Cassavetes l’altra cosa che salta fuori è anche “ah-il-primo-degli-indipendenti”.
Leggendo wiki, così, for dummies, la pagina lascia parlare subito il sig. Cassavetes:
« Non penso mai a me stesso come regista, penso di essere uno dei peggiori registi esistenti. Io non conto, non faccio nulla. Sono responsabile del film nella misura in cui ne sono responsabili tutti gli altri. Per me i film hanno poca importanza. È la gente che è più importante. »
Ed eccolo uno dei millemila motivi per cui oggi mi sembra doveroso ricordare il compleanno di quest’uomo.
Un altro dei millemila motivi, oltre ai suoi film – da regista, ma anche da attore – è il non essersi mai piegato nemmeno alle regole e ai dogmi di chiunque scegliesse una strada indipendente.
Vedi il sacrosanto dito medio agli indipendenti che gliela menarono per il secondo montaggio di Ombre.
Secondo Jonas Mekas e gli altri fighettini, Cassavetes aveva ri-rimontato il film per renderlo – uh uh – più commerciale.
Ma la spiegazione di Cassavetes in realtà era molto più semplice: voleva solo togliere quelle che secondo lui erano inutili menate che affossavano il film.
La spiegazione che a posteriori, da fuori possiamo trovare noi è un’altra: Cassavetes aveva semplicemente rifiutato il ruolo di santino-pupazzetto del nuovo cinema indie americano.
E quando pesti i piedi a qualche snobbone, si sa, quelli se la legano al dito.
Un classicone, insomma.
Roba che capita tutti i giorni ancora oggi.
Rifiutando pure io qualunque etichetta appiccicabile al nostro uomo, devo dire che i suoi film che più mi sono entrati nel cuore sono produzioni che non rientrano propriamente nel canone rigidone-indipendente: Minnie & Moskowitz, Una Moglie e Gloria.
Sono film a colori, girati con un budget relativamente basso e da cui emerge la cosa che su tutte mi ha fatto innamorare dell’opera di Cassavetes: la sua empatia .
Empatia per la storia, per gli attori, per i personaggi ma soprattutto, come disse lui, per gli esseri umani.
Quindi per oggi auguri al birthday boy e via con un frammento dritto dritto da quello che secondo me è uno dei film più belli di sempre.
PS: chiunque sappia chi sia questo tipo che canta, per favore, me lo faccia sapere. Non si trova niente a riguardo nemmeno sul mio librinino Cassavetes-for-dummies.
Grazie.
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