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da Edoardo Nannetti

Con la rassegna stampa, e poi acquistando il Fatto Quotidiano di oggi, apprendo che il ‘nostro’ vescovo Luigi Negri di ritorno da Roma, in un luogo pubblico come lo scompartimento di un treno, si sarebbe espresso con affermazioni gravissime sul Papa e sulle sue recenti nomine nelle diocesi Bologna e Palermo, riportate dal giornalista Loris Mazzetti. La cosa più grave mi sembra la seguente frase: “Speriamo che con Bergoglio la Madonna faccia il miracolo come aveva fatto con l’altro”, che il Fatto interpreta come chiara allusione a Luciani. Seguono altre affermazioni del tipo “a Caffarra ho promesso che farò vedere i sorci verdi a quello lì (Zuppi, vescovo di Bologna nominato dal Papa); a ogni incontro non gliene farò passare una”; seguono altre cose simpatiche di analogo tenore.

Come cattolico mi chiedo se il cattolicesimo ferrarese e le sue associazioni, i sacerdoti eccetera possano ancora tacere se il proprio vescovo augura la morte al Papa (peraltro con la blasfema chiamata in aiuto della Madonna ‘per la bisogna’). La polemica sui contenuti e sulle scelte è legittima (e Luigi Negri non si è risparmiato e non ci ha risparmiato cose assai discutibili), ma augurare la morte al Papa per me passa il segno. Se le frasi in questione, per ora non smentite neppure a richieste fatte in curia dal giornalista del Fatto Quotidiano ed altri, fossero confermate, il signor Negri Luigi non sarebbe più riconoscibile come vescovo e credo ci si dovrebbe pronunciare ‘apertis verbis’ e chiederne l’allontanamento.
Credo sia ora di rompere il silenzio, soprattutto da parte dei cattolici ferraresi.

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