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copertina album time to smile
La copertina di Time to smile

Dai lontani e immensi spazi australiani al Teatro CorTe di Coriano, in provincia di Rimini, la distanza è soltanto un intervallo tra due suoni. La teoria delle distanze musicali ben introduce il viaggio di Luca Casali, tra Australia e Nuova Zelanda, concretizzatosi con le registrazioni delle percussioni e del contrabbasso del suo primo album, nel perfetto ambiente acustico del teatro romagnolo.
“Time to smile”, di Luca Casali & The Roots Band, nasce dalla fusione di generi musicali quali folk, blues, rock, country. Una combinazione di revival, tradizione e world music, identificabile con il termine roots music. Miscelare stili così diversi non è il frutto di un’alchimia creata a tavolino, piuttosto rappresenta un’anima musicale personale, espressa in brani ricchi di stimolanti introspezioni, suoni e un po’ di mistero. I brani descrivono un viaggio figurato di panorami lontani e selvaggi, accompagnati dalla chitarra Weissenborn, uno strumento dalla cassa piccola e con il manico quadrato e vuoto.

Luca Casali & The Roots Band, formano un vero e proprio trio, con il contrabbasso di Eros Rambaldi e le percussioni di Stefano Cristofanelli: congas, bongò, caion, ocean drum e shakers.
Lo strumento di Rambaldi, nelle prime note di “True song”, introduce il disco, anticipando voce e chitarra. Da questa canzone è stato tratto il video, girato da Luca Baggiarini e interpretato dal trio, colonna sonora ideale per un movie d’azione, dove poliziotti e rapinatori si inseguono sino all’immancabile sorpresa finale. Il videoclip si ispira a “Cani arrabbiati”, il cult movie di Mario Bava, uno dei maestri del cinema italiano di genere.

gruppo
Da sinistra Eros Rambaldi, Luca Casali e Stefano Cristofanelli

Le nove canzoni sono nate in periodi diversi, con stati d’animo differenti, come la romantica “Like a breath”, introdotta dall’armonica di Paolo Beccari. “Siren” è il brano più orecchiabile, dalle sonorità brillanti, una ballata da suonare e cantare in compagnia, impreziosita dalla vocalist Annalisa Penzi.
“Time to smile” esalta il tipico suono “hawaiano” della Weissenborn, la voce di Casali accompagna una melodia inizialmente lenta e poi sempre più veloce, con qualche reminiscenza di Nashville e Ry Cooder.
Il disco, distribuito dalla New Model Label di Ferrara, è interamente in lingua inglese, con qualche espressione australiana, una scelta adottata in quest’occasione, ma non assoluta. Il trio persegue la tradizione della musica americana e australiana, una fusion con tanti padri, spunti e riferimenti, eseguita da bravi musicisti, tra cui Fiorino Fiorini, presente in due pezzi con il suo didjeridoo e Paolo Sgallini con l’ukulele

Luca Casali
Luca Casali e la sua chitarra Weissenborn

Gli artisti di riferimento, oltre a quelli già citati, sono Xavier Rudd, Jack Johnson, Ben Harper e Jeff Lang, punti di riferimento e ispirazione per Casali, che è anche l’autore di tutti i brani.
Luca Casali & The Roots Band hanno realizzato un perfetto equinozio fra tradizione e apertura al mondo, liberi dalla rigidità dei singoli generi e aperti a nuove sonorità, come in “Spring time”, il brano di chiusura dell’album, simbolo di nascita e fertilità.

Guarda il video ufficiale di “True song”

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William Molducci

È nato a Forlì, da oltre 25 anni si occupa di giornalismo, musica e cinema. Il suo film “Change” ha vinto il Gabbiano d’argento al Film Festival di Bellaria nel 1986. Le sue opere sono state selezionate in oltre 50 festival in tutto il mondo, tra cui il Torino Film Festival e PS 122 Festival New York. Ha fatto parte delle giurie dei premi internazionali di computer graphic: Pixel Art Expò di Roma e Immaginando di Grosseto e delle selezioni dei cortometraggi per il Sedicicorto International Film Festival di Forlì. Scrive sul Blog “Contatto Diretto” e sulla rivista americana “L’italo-Americano”.


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