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da: Ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Università il bilancio che rispecchia la gestione del quinquennio dopo la riforma “Gelmini”. Il 2014 ha visto il passaggio al bilancio unico e alla contabilità economico patrimoniale, strumenti che consentono una migliore informazione sui costi e sull’efficienza di gestione. Unife ha mantenuto un finanziamento statale pressoché stabile grazie ai meccanismi premiali e ha attratto fondi esterni che hanno consentito rilevanti risultati.
Lo Stato Patrimoniale mostra una gestione coerente con le risorse disponibili e rivolta al futuro. L’Ateneo può contare su un patrimonio immobiliare superiore ai 35 milioni di euro e su uno mobiliare di oltre 12 milioni, al netto dei fondi ammortamento.
Il bilancio consuntivo 2014 si è chiuso in positivo, con ricavi ben superiori ai costi. I proventi propri (tra cui rientrano le tasse studenti) sono pari al 15% del totale dei ricavi, mentre il 70% circa è costituito da contributi dal Ministero, dall’UE, dalla regione e da altri enti, anche in virtù di progetti competitivi. A fronte di fondi ministeriali in lieve calo, dal 2011 al 2014 l’Ateneo è riuscito a far fronte a costi per il personale, finanziando mediamente per anno assegni di ricerca per 5.4 milioni, borse per dottorato di ricerca per 3,25 milioni, 630 mila euro per la mobilità internazionale, 457 mila per part-time studentesco e 171 mila per il tutorato.
“Senza aumentare le tasse universitarie – afferma il Direttore Generale Roberto Polastri – abbiamo garantito un ottimo livello di didattica e ricerca, incrementato il valore del patrimonio immobiliare e mobiliare e azzerato il debito, tanto che l’ultimo mutuo è stato estinto nel 2014. Abbiamo già accantonato la disponibilità finanziaria per il recupero post terremoto e possiamo quindi garantire alla prossima amministrazione, che si insedierà a giorni, le risorse per lo sviluppo e la qualificazione dell’Università. Tutto ciò grazie all’eccellente lavoro della struttura amministrativa e gestionale, che ringrazio”.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA



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