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da: ufficio stampa Conad

Conad lancia una raccolta di firme finalizzata a sollecitare il Parlamento ad estendere la vendita di farmaci di fascia C alle parafarmacie. Sul sito www.liberalizziamoci.it la petizione da firmare.

In un mercato quale quello dei farmaci, ancora parzialmente liberalizzato a distanza di nove anni dal primo decreto Bersani, Conad lancia una raccolta di firme perché la liberalizzazione sia estesa ai farmaci di fascia C. Vale a dire quei 3.800 farmaci – utilizzati per patologie di lieve entità, non considerati essenziali o salvavita, quali, ad esempio, antidolorifici, antinfiammatori, ansiolitici, antidepressivi, anticoncezionali… – che si acquistano solo con la prescrizione del medico ma il cui costo è a carico del cittadino. E che valgono, da soli, 2.937 milioni di euro, l’11 per cento della spesa farmaceutica nazionale (fonte: Rapporto Osmed 2014).
A tal fine Conad ha realizzato il sito www.liberalizziamoci.it in cui i cittadini trovano tutte le informazioni necessarie a conoscere più a fondo il tema, un dossier che ripercorre la storia e i benefici della liberalizzazione del mercato dei farmaci, dal primo decreto Bersani ai giorni nostri, e, soprattutto, la petizione da firmare. Oltre che sul sito, la raccolta delle firme avverrà anche nei punti di vendita Conad.
La comunicazione nei punti di vendita della rete, sui principali quotidiani nazionali e sulle pubblicazioni aziendali – Bene Insieme e Comma – è integrata da una sezione online presente sui social Facebook e Twitter.
Conad ha deciso di sensibilizzare e mobilitare i cittadini perché il Parlamento – a costo zero per le casse dello Stato e della Pubblica amministrazione – renda più dinamica la concorrenza nel mercato dei farmaci, allargando alle parafarmacie la vendita di quelli di fascia C. Ciò porterebbe ad una competizione sui prezzi con un beneficio per i cittadini stimato tra i 500 e i 900 milioni di euro all’anno. Così come è avvenuto per la liberalizzazione dei farmaci senza obbligo di prescrizione medica (Sop) e i farmaci da banco (Otc), che ha prodotto un’indubbia convenienza per i cittadini: con la concorrenza, i prezzi dei farmaci sono risultati più contenuti, con un valore medio di 8,1 euro in farmacia, 7,4 euro in parafarmacia e 6 euro della grande distribuzione (fonte: Assosalute, 2015).
La diffusione delle parafarmacie indipendenti e della grande distribuzione organizzata, inoltre, hanno assicurato un presidio più capillare del territorio e orari di apertura estesi, garantendo al contempo l’assistenza di farmacisti abilitati all’esercizio della professione.
“Preoccupa l’orientamento del Parlamento, che sul ddl concorrenza continua a tenere i farmaci di fascia C fuori dalle parafarmacie ignorando le raccomandazioni dell’Antitrust per una più completa liberalizzazione del settore farmaceutico”, sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. “In questo modo si nega a tante famiglie la possibilità di risparmiare molte centinaia di milioni di euro all’anno, cifra che sarebbe un’importante boccata di ossigeno. Abbiamo scelto la petizione e la raccolta di firme nell’interesse dei cittadini e dei nostri clienti; per riconoscere la dignità della professione che i farmacisti svolgono nelle parafarmacie; nel nostro stesso interesse, perché sia possibile competere in un mercato aperto e con regole chiare quanto eque per tutti. Dobbiamo sottolineare, purtroppo, come il Paese sia ostaggio di lobby che cercano di assicurare la propria sopravvivenza anziché sostenere lo sviluppo dell’economia, far nascere nuova imprenditorialità, creare nuova occupazione e garantire ai cittadini servizi e convenienza”.
Conad ha in funzione 97 parafarmacie su tutto il territorio nazionale: la prima è stata inaugurata nell’ipermercato di Modena, a ottobre 2006.
Il fatturato 2014 ha superato i 50 milioni di euro e i 3,7 milioni di clienti che le frequentano annualmente hanno risparmiato il 20 per cento rispetto ai prezzi della farmacia tradizionale per un importo complessivo di 10 milioni all’anno.
Nelle parafarmacie Conad i farmaci senza obbligo di prescrizione medica (Sop) e i farmaci da banco (Otc) valgono il 30 per cento del fatturato; seguono gli integratori alimentari, i prodotti per la cura del viso e gli articoli sanitari.

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