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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il punto nel Comitato istituzionale sisma di oggi a Crevalcore. In arrivo un aggiornamento dei provvedimenti di assistenza alla popolazione. L’assessore Costi: “Il nostro impegno e la nostra determinazione proseguiranno fino a che l’ultimo cittadino o impresa non saranno risarciti e ogni edificio ricostruito”

La chiusura dei Moduli abitativi provvisori entro dicembre di quest’anno e l’aggiornamento dei provvedimenti di assistenza alla popolazione. Il via libera da Bruxelles, senza rilievi, al Fondo di solidarietà di 572 milioni di euro certificando ufficialmente, a seguito dei propri controlli, l’ammissibilità di tutti gli interventi cofinanziati. Le proposte normative (emendamenti ) da sottoporre al Governo sulla legge di stabilità con nonché il lavoro congiunto con il Ministero dello Sviluppo Economico per rendere operativi entro l anno gli sgravi fiscali previsti dalle Zone franche urbane.
Sono questi i temi principali affrontati nel corso del Comitato istituzionale e di indirizzo per il terremoto del 2012 (costituito dai sindaci dei comuni colpiti) che si è riunito oggi a Crevalcore. Infatti dopo San Felice sul Panaro, Bondeno e Reggiolo il presidente della Regione e Commissario delegato alla ricostruzione Stefano Bonaccini ha convocato la riunione nel Comune bolognese più colpito dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012.
«La ricostruzione prosegue grazie allo sforzo enorme di tutti gli attori coinvolti, ad iniziare dalle istituzioni, per dare risposte alle famiglie e alle imprese. I problemi non mancano ma fa da contraltare la nostra determinazione a mettere in campo tutte le azioni necessarie per risolverli. Entro dicembre saranno attivati gli sgravi fiscali ottenuti con la normativa sulle zone franche urbane , chiuderemo i moduli abitativi provvisori delle aree urbane ,stiamo chiedendo risorse aggiuntive per completare il primo programma delle opere pubbliche. Continueremo il confronto serrato e continuo con tutti gli attori del territorio per accelerare tutto il possibile, ma sempre con la massima attenzione alla legalità e al buon uso delle risorse pubbliche. E che stiamo attenti al buon uso delle risorse pubbliche lo dimostra. L’approvazione da parte della commissione europea della rendicontazione dei 570 milioni di euro utilizzati in fase di emergenza. Il nostro impegno e la nostra determinazione proseguiranno fino a che l’ultimo cittadino o impresa non saranno risarciti e ogni edificio ricostruito» ha sottolineato l’assessore regionale con delega alla ricostruzione post sisma Palma Costi.
Nei giorni scorsi la Commissione europea ha comunicato ufficialmente al Dipartimento di Protezione Civile la chiusura delle procedure del Fondo di Solidarietà dell’Ue in Italia in relazione agli eventi sismici del 2012. Dopo quasi un anno dalla consegna della rendicontazione analitica delle spese sostenute per la gestione della fase emergenziale la Commissione Europea ha certificato, a seguito dei propri controlli, l’ammissibilità di tutti gli interventi rendicontati sul Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea. «La dichiarazione di totale ammissibilità delle spese da parte della Commissione Europea – ha aggiunto l’assessore con delega alla ricostruzione Palma Costi – rappresenta un ottimo risultato per il lavoro svolto dal Commissario e dall’intero sistema regionale, tenuto conto dei tempi strettissimi richiesti per la spesa, un anno, e l’elevato numero delle stazioni appaltanti e delle organizzazioni coinvolte (struttura del Commissario, Protezione Civile regionale, Province, Comuni, Asl, Autorità di bacino, Consorzi di Bonifica, eccetera) sia nella fase di programmazione e gestione della fase emergenziale che in quella di rendicontazione degli interventi effettuati. L’intero sistema regionale ha operato in un vero e proprio contesto europeo, superando, pur in una fase travagliata in cui buona parte delle energie erano concentrate nelle attività di emergenza, le difficoltà operative e mantenendo un’attenzione particolare alla trasparenza della spesa e delle procedure».
Riguardo agli altri argomenti trattati in comitato istituzionale si sono analizzate le proposte di modifica da introdurre all’ordinanza che regola l’assistenza alla popolazione in particolare quelle relative a coloro che sono ancora all’interno dei moduli abitativi provvisori (Map). È stato concordato che, gli attuali beneficiari dei Map che hanno un percorso di rientro nella propria abitazione in via di riparazione/ricostruzione potranno usufruire delle altre forme di assistenza quali gli affitti a carico del commissario o il rimborso del canone di locazione in caso di sistemazione autonoma. Prosegue di pari passo anche lo smontaggio dei moduli abitativi urbani e rurali liberati.
Sono state poi approfondite le questioni relative agli obblighi di affitto con l’impegno di rendere più semplice l’incrocio della domanda e dell’offerta di abitazioni ripristinate, sempre nell’interesse delle famiglie terremotate.
È stata illustrata anchela prossima rimodulazione del Programma delle Opere Pubbliche con la quale verranno destinati 8 milioni di euro per sostenere la possibilità per i Comuni di poter ripristinare dai danni del terremoto le unità immobiliari private che acquisiscono a titolo gratuito.
Si è trattato anche il tema delle Zone franche urbane e del lavoro in atto con il Ministero dello sviluppo economico, per l’attuazione entro l anno degli sgravi fiscali previsti dal decreto legge 78/2015. Nel giro di qualche settimana verranno approvate le perimetrazioni e verrà pubblicato il bando per le imprese che hanno i requisiti per aderire.
Prosegue intanto il dialogo con il Governo e i Parlamentari del territorio sulle disposizioni normative necessarie per la prosecuzione del lavoro di ricostruzione da introdurre nella legge di stabilità.
«Stiamo lavorando per garantire – ha evidenziato l’assessore Costi – risultati che in altre zone colpite da eventi sismici sono lungi dall’essere raggiunti, in primis il mantenimento delle attività economiche e la certezza di risarcimento per le abitazioni private e le imprese danneggiate. Un lavoro enorme fatto nella garanzia totale della legalità, perché bisogna avere l’assoluta certezza di come vengono spesi i soldi pubblici. Il terremoto non se lo aspettava nessuno, ma sulla ricostruzione credo che davvero l’Emilia-Romagna stia dando l’esempio di come una situazione nuova e drammatica possa essere affrontata con serietà e con la collaborazione di tutti. I problemi non mancano ma siamo davvero tutti impegnati a trovare le giuste soluzioni, nell’interesse esclusivo dei cittadini e delle imprese».
I numeri della ricostruzione:
Per quanto riguarda la ricostruzione di imprese e abitazioni e complessivamente – secondo le rilevazioni del sistema Mude e del sistema Sfinge sono 11.603 le domande presentate e di queste 7279, pari al 62%, hanno avuto la concessione del contributo: ammonta a 1,1 i miliardi quanto già erogato a cittadini e imprese.
Abitazioni. Le domande di contributo presso i Comuni sono complessivamente 8.254 di cui sono 5.804 le ordinanze di concessione del contributo emesse per la riparazione e ricostruzione delle abitazioni. Concesso 1 miliardo e 371 milioni di euro di contributi di cui 728 milioni di euro già erogati. Le unità abitative coinvolte ammontano a 16.959 per un totale di quasi 27 mila abitanti interessati, mentre le unità ad uso economico ovvero immobili a uso produttivo, commerciale, uffici e depositi, interessate sono 3.141 unità.
Opere pubbliche beni storico-architettonici. I Piani annuali 2014-2015 comprendono un totale opere di 898 per 563 milioni mentre sono: ad oggi sono 731 i progetti presentati per 467 milioni. Di questi ben 115 milioni sono destinate a 262 opere pubbliche, 321 milioni per 461 interventi su beni culturali mentre 123 milioni sono destinati ai 171 interventi su scuole e università.
Imprese. Delle 3.349 domande di contributo presentate per le imprese (immobili, beni strumentali, scorte e delocalizzazione), sono 1475 i Decreti di concessione per 888,2 milioni di euro: di questi i decreti già in liquidazione sono 1245 per un importo di oltre 362 milioni.
Oltre ai contributi per la ricostruzione delle imprese sono state previste numerose forme di sostegno, tra cui gli aiuti per gli investimenti in ricerca e sviluppo e i contributi con fondi Inail a favore delle imprese con carenze strutturali nei capannoni e per le quali occorra aumentare la sicurezza.
La dotazione messa a disposizione dall’Inail (imprese con carenze strutturali nei capannoni) è di 74 milioni di euro: ad oggi, a fronte di 965 domande presentate per un valore complessivo di 57,8 milioni di euro, sono state assegnate risorse per 25,1 milioni di euro a 760 imprese (già liquidati 20 milioni di euro).

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