“Giù le mani dal Piano Irriguo Nazionale”, Vincenzi annuncia l’iniziativa a Bruxelles
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da: ufficio stampa A.N.B.I.
Il presidente Vincenzi: “Giù le mani dal piano irriguo nazionale! Andremo a Bruxelles a spiegare l’importanza dell’irrigazione per l’agricoltura mediterranea”
“Accogliendo l’invito di Paolo De Castro, già ministro dell’agricoltura ed oggi europarlamentare, organizzeremo nelle prossime settimane un’iniziativa al Parlamento Europeo per illustrare il ruolo fondamentale, che ha l’irrigazione per l’agricoltura mediterranea. In questo contiamo di avere alleata la Spagna, ma anche la Francia, il Portogallo e Malta.”
L’annuncio arriva da Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (Anbi), intervenuto al convegno “Mais, coltura idroesigente o simbolo di identità e sicurezza alimentare”, organizzato da Anbi Veneto ad Expo Milano.
“L’iniziativa in sede comunitaria – prosegue il Presidente Anbi – proseguirà la nostra battaglia di sensibilizzazione per affermare la cultura dell’agricoltura irrigua, che deve anche permeare il nostro Paese, consci che la disponibilità d’acqua triplica il valore della produzione del settore primario senza contare che l’84% del made in Italy agroalimentare, che vale 35 miliardi euro, è frutto della disponibilità idrica. Contestualmente stiamo dimostrando come, in Italia, l’irrigazione, grazie all’uso plurimo della risorsa, usi e non consumi la risorsa, ottimizzandone l’uso grazie a tecniche innovative come il sistema esperto Irriframe, esempio della ricerca applicata dei Consorzi di bonifica. Ciò nonostante, notiamo che negli ultimi tempi stanno crescendo rinnovati interessi attorno alla gestione dei 300 milioni residui del Piano Irriguo Nazionale; diciamo chiaramente no al riemergere di enti che, a differenza dei Consorzi di bonifica, sono stati esempi di amministrazioni non efficienti e poco trasparenti. Dall’Expo di Milano – conclude Vincenzi – usciamo con la consapevolezza del nostro ruolo, giocato anche a livello internazionale grazie al contributo in favore dell’agricoltura irrigua, quindi italiana, dato ai tavoli di discussione per la stesura della Carta di Milano.”
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