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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Al ministero dello sviluppo economico via libera definitivo, dopo l’ok dei lavoratori, all’intesa che riduce l’impatto su occupazione e avvia un nuovo piano industriale proposto dall’azienda che punta a dare nuova centralità all’impianto di Faenza in particolare come centro R&S. L’assessore regionale Palma Costi: “bene l’accordo, la Regione continuerà a seguire la vicenda con attenzione, in particolare per quanto riguarda lo stabilimento di Faenza”

Siglato , dopo l’ok dei lavoratori, questa mattina a Roma presso il ministero dello sviluppo economico l’accordo – tra ministero dello Sviluppo economico, azienda, sindacati, Regioni e istituzioni locali – che riduce l’impatto su occupazione e avvia un nuovo piano industriale per la Cisa-Allegion.
«Bene la sigla definitiva dell’accordo. Ora la Regione – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi – continuerà a seguire la vicenda con attenzione. E per lo stabilimento di Faenza nella prospettiva di un rilancio industriale, confermiamo che la Regione potrà mettere in campo interventi sia di formazione e riqualificazione professionale, sia gli strumenti e le risorse legate ai bandi Por Fesr per la ricerca industriale e l’innovazione per nuovi prodotti su cui auspichiamo che l’azienda sappia cogliere le opportunità oggi messe a disposizione, proprio nell’ottica di un consolidamento del Polo faentino così come previsto dal nuovo Piano Industriale di Cisa intenda impegnarsi».
Il Piano industriale proposto dall’azienda punta a dare nuova centralità all’impianto di Faenza, in provincia di Ravenna, in particolare come centro R&S e per le produzioni pre-serie e delle cosiddette Master Keys ad alto contenuto tecnologico.
«Vorrei sottolineare la positività di una trattativa condotta davvero con grande attenzione e senso di responsabilità sia da parte delle Organizzazioni sindacali sia del management dell’impresa, del Ministero e delle istituzioni coinvolte» ha concluso l’assessore Costi.
L’accordo prevede che siano dimezzati gli esuberi, (circa 130 rispetto ai 258 annunciati a Faenza nel ravennate e circa 20 nel sito di Monsampolo del Tronto, nell’ascolano), 30 mesi di mobilita, integrazione alla Cig da parte dell’azienda con un bonus di 400 euro mese e un piano industriale di 17 milioni di euro complessivi, parte dei quali per riconvertire le strutture produttive.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA



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