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da: Legambiente Emilia-Romagna

Su un progetto dai metodi e contenuti discutibili, il “mattone” supera gli schieramenti politici e unisce le amministrazioni di Comune, Provincia e Regione

A Comacchio è stato recentemente presentato un nuovo progetto di sviluppo turistico, che unisce le amministrazioni di Comune, Provincia e Regione e che prevede un investimento di circa 180 milioni di euro con una partnership tra pubblico e privato, di cui circa 35 milioni messi dal pubblico.

Legambiente è fortemente preoccupata per i contenuti del progetto sia dal punto di vista urbanistico che dall’entità delle nuove cementificazioni: nelle previsioni progettuali, da una prima analisi di quanto proposto, emerge infatti un carico di urbanizzazione e quindi di nuovo cemento assolutamente non compatibile con la quantità di edificazione che quel territorio e la costa regionale hanno subito in questi anni, e ben poco coerente con l’area di pregio naturalistico del Delta del Po.

L’associazione è rimasta inoltre stupita dalle modalità con cui è stato presentato il progetto, al di fuori di ogni meccanismo di partecipazione attiva di cittadini e associazioni e senza alcuna condivisione d’intenti né coinvolgimento nelle scelte dell’amministrazione. Un metodo ben lontano dai criteri di trasparenza, e di quella adeguata condivisione richiesta da un progetto così rilevante per il territorio comacchiese e della costa emiliano-romagnola. Sembrerebbe invece di scorgere la solita ed abusata abitudine di adoperare varianti importanti agli strumenti urbanistici, decidendole a tavolino con i portatori di interessi economici, e calandole poi sul territorio.

È evidente che il litorale comacchiese abbia bisogno di una riqualificazione turistica. E sicuramente l’individuazione di risorse private per la promozione del turismo e dell’economia in quest’area è un’operazione virtuosa.

Ma in un Comune come quello di Comacchio, fortemente scosso in passato sia dal punto di vista politico che giudiziario proprio a causa dei temi urbanistici, sembrerebbe opportuno che le scelte adottate per questo importante ed impattante progetto di trasformazione territoriale vengano prese nella maniera più trasparente possibile.

Nonostante i diversi partiti di appartenenza e le comuni promesse riguardanti lo stop al consumo di suolo, pare proprio che il Sindaco Fabbri, la Presidente della Provincia Zappaterra e l’Assessore regionale Melucci si trovino d’accordo quando si tratta di riversare nuovo cemento sui nostri territori.

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