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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

“Quando Comunità fa rima con Civiltà e Legalità”, è questo il titolo del progetto predisposto dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Comacchio e finanziato dalla Regione Emilia Romagna al fine di promuovere e diffondere la cultura della legalità tra le nuove generazioni. Obiettivo: favorire lo sviluppo di una cittadinanza responsabile fra i giovani, sostenendo lo scambio di conoscenze ed informazioni sui fenomeni criminosi presenti sul territorio. Insieme a Ferrara, Comacchio è l’unico Comune della Provincia ad aver ottenuto il contributo regionale inserito nell’ambito della vasta gamma di iniziative predisposte per il 2015 dalla Regione per la promozione della legalità, la sicurezza urbana, la polizia locale e la lotta all’infiltrazione mafiosa.
Ad occuparsi del progetto sarà l’Associazione Pereira, che da anni realizza il percorso educativo “LIBERI DALLE MAFIE” sul territorio dell’Emilia Romagna. L’Associazione coinvolge le scuole in iter formativi, lavorando, però, anche sul tessuto cittadino attraverso la realizzazione di documentari ed eventi pubblici. Il principio basilare, infatti, è che le giovani generazioni inizino un percorso che a cascata possa “riversarsi” su tutto il territorio.
Da ottobre a gennaio le scuole di Comacchio saranno oggetto, dunque, di un intervento didattico-formativo che si comporrà di tre parti fondamentali: durante il primo modulo ai ragazzi verrà spiegato il fenomeno delle mafie in Italia e i punti di forza che ne hanno permesso la consolidazione sul territorio; il secondo modulo sarà incentrato sulle possibili forme di contrasto, istituzionali, giuridiche, ma anche sociali, con particolare riferimento alle attività della rete Libera; infine, il terzo modulo, quello che si prospetta essere il più significativo in termini di esperienza emotiva per i ragazzi, prevede l’intervento di un ospite, un familiare di vittime di mafia, di racket o d’usura, un giornalista o un rappresentante delle cooperative antimafia, che racconti direttamente la propria testimonianza durante un confronto aperto.
Ritenendo che l’effetto a cascata possa generarsi soprattutto attraverso la comunicazione, l’Associazione Pereira ha anche previsto l’attivazione di reti per la condivisione dei contenuti e delle opinioni tra i ragazzi che incentivino un utilizzo del web e dei social network il più positivo e prolifico possibile. Entro marzo 2016, inoltre, verrà realizzato un evento pubblico di chiusura del percorso, che tenendosi in un luogo pubblico, stimolerà alla partecipazione l’intera comunità. Ospite d’eccezione, IL TAPPETO DI IQBAL, compagnia teatrale composta da giovanissimi interpreti del quartiere Barra di Napoli, sfuggiti alla camorra e alla dispersione scolastica. Attraverso il teatro, la musica e la giocoleria, i ragazzi racconteranno alla comunità comacchiese la propria toccante, ma anche positiva, esperienza. Lo spettacolo finale vedrà, inoltre, partecipe il Teatro Nucleo di Pontelagoscuro con Natasha Czertok. Il Laboratorio teatrale “A voce Alta” lavorerà, infatti, su due fronti: continuerà l’esperienza del teatro comunitario iniziata nel 2014 con il progetto regionale Community Lab e il gruppo teatrale locale comunitario ed attiverà un ulteriore percorso teatrale presso la scuola secondaria di 2° grado Remo Brindisi.
Parallelamente al percorso formativo, verrà attivato, infine, anche il percorso “La legalità nel piatto” che coinvolgerà le scuole primarie del territorio comunale durante il momento della refezione scolastica. Con il supporto degli operatori CAMST, gli alunni potranno magiare i cibi coltivati nelle terre confiscate alla mafia, approfondendo il tema grazie all’esperienza di una cooperativa sociale, Libera Terra, che con il lavoro di migliaia di giovani e volontari produce nei terreni sottratti alla criminalità organizzata frutti destinati alla preparazione dei piatti delle mense scolastiche.
“E’ una grande rete fatta di professionalità e di persone di tutte le età quella che verrà coinvolta in questo progetto – afferma soddisfatta Alice Carli, Assessore alla Cultura – quello che abbiamo capito è che sussiste un fortissimo bisogno di conoscere e di capire il fenomeno mafioso e conseguentemente anche un altrettanto forte bisogno di informare per incoraggiare comportamenti più coscienti e più attenti, nei ragazzi innanzitutto, ma ovviamente in tutti i cittadini”.
“Le tipologie di organizzazione mafiosa sono tantissime, ma lo sono anche le forme di illegalità nelle quali ci imbattiamo ogni giorno, a scuola, a lavoro, nella pratica sportiva e perfino in tv – rimarca l’Assessore – questo progetto stimolerà alla riflessione e fornirà a tutti i mezzi per non cadere nei meccanismi subdoli della criminalità. Per questo motivo daremo sicuramente continuità al percorso educativo con tante altre iniziative che durante l’anno avranno come tema la legalità”.

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