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da: ufficio stampa A.N.B.I.

VINCENZI: “IL RITORNO ALL’AUTOGOVERNO DEI CONSORZI DI BONIFICA SICILIANI E’ CONDIZIONE INDISPENSABILE PER IL LORO FUTURO E PER IL TERRITORIO SICILIANO”

“Laddove i Consorzi di bonifica operano secondo i principi fondativi dell’autogoverno e della sussidiarietà, sono esempio di efficienza. Per questo, insistiamo nel chiedere il ritorno ad una gestione democratica degli enti di bonifica siciliani, commissariati da decenni per mano della Regione e la cui gestione ha fin qui risposto prioritariamente alle esigenze della politica e non del territorio. E’ quindi necessario tracciare una linea di discontinuità con il passato anche recente, i cui oneri non possono certo essere messi in capo ai soli consorziati, né al mondo agricolo. E’ il tempo de! lle scelte, perché i nuovi Piani di Sviluppo Rurale sono all’orizzonte ed i Consorzi di bonifica siciliani devono avere pieno titolo di sedersi nei consessi decisionali; non c’è più spazio per rinvii nel processo di riforma regionale del settore e la strada da seguire è una sola: quella dell’Accordo Stato-Regioni del 2008. Oggi, per i Consorzi di bonifica si stanno aprendo nuovi orizzonti, perché sono enti già abituati a “ragionare” in termini di area vasta, candidandosi a ricoprire, per le loro competenze, il ruolo che fu delle Province.”
La dichiarazione è stata di Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), intervenuto al convegno “Sicurezza territoriale, efficienza dei sistemi irrigui, salvaguardia ambientale. La sfida dei nuovi consorzi di bonifica siciliani”, che ASCEBEM (ANBI Sicilia) ed Unione Dirigenti Bonifica siciliana hanno organizzato a Milano nell’ambito di Expo 2015, esprimendo unanime richiesta alla Regione Sicilia, affinchè si porti a conclusione quel processo di riforma che, a partire dal ritorno ad una gestione democratica degli enti, permetta ai Consorzi di bonifica di esprimere l’efficienza operativa, di cui sono espressione.

CALABRIA – IL TERRITORIO, LA PRIMA RISORSA, CADE A PEZZI
Dopo la fase emergenziale dell’alluvione del litorale ionico cosentino, i Consorzi di bonifica della provincia di Cosenza, coordinati dall’ente consortile Bacini dello Ionio Cosentino (con sede a Trebisacce), hanno continuato a lavorare alacremente per assicurare il ritorno alla normalità. L’opera svolta si è concentrata sui siti di maggiore criticità: località Sant’Angelo nel comune di Rossano, Fabrizia nel Comune di Corigliano e Fiume di Fico, dove si riscontravano enormi difficoltà per le aziende agricole.
Gli enti consortili hanno anche affiancato le aziende agricole nella segnalazione dei danni. “Da vent’anni, sempre inascoltati, chiediamo un vero piano per la messa in sicurezza del territorio per la mitigazione del rischio idrogeologico. Ogni volta, come dimostra il dramma accaduto sul litorale ionico cosentino, in particolare nei comuni di Rossano e Corigliano, la richiesta da parte dei cittadini è univoca: più collegialità, più concretezza, meno parole e meno convegni. Ritrovare orgoglio, coraggio, perché c’è da salvare e bonificare la Calabria.”
E’ quanto si è letto in una nota del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nella città capoluogo), che proseguiva: “Il modo migliore per ricordare e non far passare invano questa ulteriore tragedia non può che essere l’effettivo avvio di nuovi cantieri contro il dissesto idrogeologico, adottando provvedimenti urgenti per mettere in sicurezza il territorio. Il territorio,la prima risorsa della Calabria, cade a pezzi; l’esperienza dimostra che laddove si interviene certamente il rischio diminuisce e in tale direzione va, d’intesa con le Amministrazioni Comunali, il piano comprensoriale dello Ionio Catanzarese per la prevenzione del rischio.”

VINCENZI:
“LA CALABRIA MERITA UN’ALTRA STORIA: SUPERATA L’EMERGENZA, METTIAMO A DISPOSIZIONE DEL GOVERNO, OLTRE CENTO PROGETTI SUBITO CANTIERABILI”

“Deve finire il tempo delle chiacchiere e degli stati di calamità; è tempo di scrivere un’altra storia per la Calabria, per il suo futuro e per i suoi giovani.” E’ quanto ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, nell’esprimere vicinanza alle popolazioni colpite dall’ennesima emergenza idrogeologica, ma soprattutto pieno sostegno a quanto dichiarato dal Presidente Coldiretti Calabria, Molinaro e dal Presidente ANBI Calabria, Blaiotta, che mettono a disposizione del masterplan, indicato da Renzi come obbiettivo di Settembre, i progetti redatti dai Consorzi di bonifica e perlopiù immediatamente cantierabili, finalizzati ! alla più grande opera infrastrutturale, di cui la Calabria abbisogna: quella contro il rischio da alluvioni e frane.
Si tratta di 186 progetti per un importo complessivo di quasi duecentoquarantotto milioni di euro, ricompresi nel Piano Nazionale per la Riduzione del Rischio Idrogeologico annualmente redatto da ANBI e capaci di attivare circa millesettecento posti di lavoro. “La loro operatività – ha affermato Vincenzi – è quanto oggi offriamo al ministro dell’Ambiente, Galletti. Al proposito – ha concluso il Presidente ANBI – torna di drammatica attualità quanto da tempo ribadisce ANBI Calabria e cioè l’attribuzione ai Consorzi di bonifica di quelle funzioni di manutenzione idraulica oggi in capo ad altri enti e determinanti nell’evitare il ripetersi di tragici eventi, il cui rischio è accentuato dai cambiamenti climatici e da evidenti abusi urbanistici.”

LOMBARDIA – PONTI “PARLANTI”
Cartelli con i nomi per essere più sicuri come sull’autostrada, ma stavolta la rete è quella idrica del Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova). Identificare un territorio con nomi e riferimenti è motivo di cultura, ma anche di sicurezza e coscienza di dove si abita: il progetto prevede la posa di 50 cartelli segnalatori sui ponti consorziali, che attraversano le strade del Mantovano.
I cartelli indicano il nome e le caratteristiche peculiari del canale di riferimento; i cartelli hanno anche un valore di pubblica utilità, favorendo la rintracciabilità degli addetti consortili: attraverso un rapido collegamento al sito web, infatti, è possibile contattare l’ente di bonifica in caso di incidente o di qualunque problema legato al corso d’acqua. Il cartello rispetta gli standard del codice della strada, nonché schemi e convenzioni grafiche.

EMILIA-ROMAGNA – SI IRRIGA ANCORA
Gli impianti e la rete dei canali del Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) sono ancora in funzione irrigua; poi l’acqua, intercettata per creare beneficio al territorio, con gradualità tornerà ai fiumi e poi al mare: è’ allora che tutta l’attenzione si deve spostare sulla funzione di scolo per drenare le acque meteoriche e contribuire a garantire la sicurezza idraulica. Nel frattempo in campagna serve ancora acqua: le zone umide ambientali fanno riserva per l’autunno, i frutteti e i vigneti vanno irrigati per evitare stress idrici. Tecnologie avanzate, telecontrolli, automatismi, manovre manuali sempre più accorte per evitare gli sprechi, programmi per rendere più efficiente l’utilizzo dell’acqua in campo, rispetto del deflusso minimo vitale, sono solo alcuni degli aspetti che rendono moderna, ma complessa ed articolata, la funzione di portare acqua là dove serve per produrre cibo e per ristorare l’ambiente in un periodo dell’anno particolarmente carente di risorsa idrica.
Ogni anno l’ente consortile si trova ad affrontare una nuova sfida in quanto non è dato prevedere l’andamento climatico stagionale ma, proprio considerata l’ampia esperienza, il Consorzio riesce, nonostante le difficoltà, a soddisfare le richieste sempre più esigenti del territorio: canali, impianti e manufatti servono una superficie di circa centoventimila ettari di pianura, di cui la metà ha necessità irrigue. Piogge intense e periodi siccitosi si alternano con frequenza repentina, per cui le due facce della bonifica (scolo e irrigazione) si alternano in un equilibrio sempre più complesso. Ma anche le esigenze sono diventate via via molteplici: da diversi anni, in deroga alla stagione irrigua ordinaria, si tiene parzialmente invasata la rete dei canali, con le sole colatizie, anche in inverno per garantire l’irrigazione anticipata alle primizie ed a tutti i prodotti in serra così come, quando possibil! e, in autunno.
La sicurezza resta, però, naturalmente la priorità: da Ottobre infatti le manovre di scolo mantengono, quando possibile, solo il deflusso minimo vitale nei canali di bonifica, i quali si preparano ad accogliere le precipitazioni del periodo autunnale-invernale. In questa situazione è importante la lungimiranza nelle scelte e negli investimenti: servono progetti cantierabili ed il Burana intende essere pronto per usufruire dei finanziamenti, quando sarà il momento.”

VENETO – RIAPERTI TRE MULINI
Si sono conclusi i lavori, che hanno interessato il fiume Dese presso i mulini Fabris, Vidali, Cosma nei comuni di Martellago e Scorzè.
L’intervento, per un importo di oltre novecentomila euro, si inserisce nel piano di azione per la sicurezza idraulica di ampi tratti del territorio del Miranese. Oggetto degli interventi è stata la riapertura dei mulini Fabris, Vidali e Cosma (noti anche rispettivamente come Orso Bianco, Ca Nove e Pavanetto) tramite la costruzione di bypass idraulici per incrementare la capacità di portata; gli interventi inoltre hanno visto il ripristino dei danni arrecati agli argini ed alle sponde posti a monte e valle dei mulini ed interessati negli ultimi anni da importanti eventi di piena, che hanno causato forti cedimenti e frane.

EMILIA-ROMAGNA – LA PICCOLA MARANELLO E’ TORNATA ACCESSIBILE
Soddisfazione da parte dell’amministrazione pubblica e dei cittadini per gli interventi svolti dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) nella frazione Gombola del comune di Polinago, in provincia di Modena. Gli interventi dell’ente consortile hanno riaperto l’accesso al borgo di Maranello, oltre ad avere consolidato il versante; gli eventi metereologici calamitosi dello scorso inverno avevano infatti aggravato la frana esistente, causando il crollo totale della banchina e della sede stradale.
L’ente consortile aveva eseguito, con fondi propri, un primo pronto intervento di regimazione delle acque a monte della frana; in seguito, aveva chiesto un finanziamento regionale. Lo smottamento si era verificato su un terreno in pendenza, con un fronte di circa trentacinque metri per una lunghezza di 80 metri. Sono stati quindi progettati 2 consolidamenti per ripristinare la viabilità e garantire stabilità alla strada.

MARCHE – DISSESTO IDROGEOLOGICO: ANCHE A MACERATA, ACCORDO SU SEMPLIFICAZIONI E RAPIDITA’ D’INTERVENTO
Lotta al dissesto idrogeologico: dopo la Provincia di Pesaro Urbino, anche quella di Macerata ha siglato un innovativo accordo con il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ed il Corpo Forestale dello Stato. Uno dei problemi principali è infatti la mancata manutenzione dei corsi d’acqua minori, che provoca allagamenti, colate di fango e frane, con ingenti danni ad opere e persone; grazie alla convenzione, ci saranno meno carte e più lavori, ma anche più controlli “sul campo”.
In concreto, una volta individuati i corsi d’acqua minori su cui intervenire, la Provincia, cui compete la gestione del demanio idrico, autorizzerà i lavori mediante un provvedimento omnicomprensivo di tutte le autorizzazioni di sua competenza. Tale provvedimento avrà durata annuale e varrà per l’intero territorio provinciale. L’ente consortile eseguirà gli interventi di manutenzione dei corsi d’acqua minori, previsti dalla convenzione.
Al Corpo Forestale dello Stato invece, competeranno il controllo e la vigilanza sui lavori, nonché il monitoraggio dei corsi d’acqua e la segnalazione delle criticità idrauliche. La convenzione prevede anche il coinvolgimento di agronomi e forestali, ma soprattutto delle aziende agricole di presidio.

VENETO – UN’ANNOSA QUESTIONE
Sono arrivati, nei giorni scorsi, gli avvisi di pagamento del Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, PD) per i contributi di importo inferiore a € 16,53 sui fabbricati, relativi agli anni 2013 e 2014; tali avvisi negli anni scorsi non erano stati inviati in attesa, da parte della Regione Veneto, del contributo, che poi non vi è stato. Tali tributi sono dovuti per legge e si riferiscono alla manutenzione e gestione di una fittissima rete idraulica (2.400 chilometri di canali con oltre diciassettemila impianti e manufatti idraulici).
A garanzia di trasparenza, già da qualche anno l’ente consortile si è dotato, in modo innovativo a livello nazionale, di un sistema di localizzazione satellitare dei mezzi operativi; grazie a questo, sul sito consorziale, in ogni momento chiunque può visualizzare gli interventi ed i cantieri in corso nelle varie zone del territorio.

TOSCANA – MANUTENZIONI: IL CONSORZIO RISPONDE AL GRUPPO CONSILIARE LEGA NORD DELLA TOSCANA
Il Consorzio ha come obiettivo primario la ricerca della sicurezza idraulica ma ha sempre operato ed opererà con il massimo rispetto possibile per l’ambiente fluviale. Il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) ha colto l’opportunità di rispondere ad un’interrogazione della Lega Nord in Consiglio Regionale della Toscana, per fare il punto sulle modalità di manutenzione idraulica dei corsi d’acqua. Il reticolo attualmente affidato alla gestione consortile ammonta a circa cinquemilaseicentotredici chilometri, in consistente aumento rispetto a quanto previsto dal precedente assetto normativo.
La programmazione degli sfalci, tenuto conto delle diverse esigenze tra cui prima su tutte la ricerca della sicurezza idraulica, può prevedere l’esecuzione delle lavorazioni anche nel periodo primaverile pur nel massimo rispetto possibile per l’ambiente fluviale. In questi casi, infatti, sulla quasi totalità dei tratti oggetto di manutenzione, le lavorazioni vengono effettuate, avendo cura di lasciare una “fascia di rispetto” vegetata della larghezza di circa un metro tra l’acqua e la sponda e che funga da riparo, zona di nidificazione e “corridoio ecologico” per le numerose specie animali, che popolano quell’habitat naturale.
A dimostrazione dell’attenzione alla tutela ambientale dell’ente consortile vi sono anche gli affidamenti di appositi studi di fattibilità dell’intervento in rapporto alle specie animali presenti in loco, nonchè una passata convenzione con la sezione zoologica La Specola del Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze per individuare le specie animali presenti, concordare il periodo migliore per svolgere i lavori e studiare gli accorgimenti tecnici che permettessero di interferire al minimo con la riproduzione di anfibi, rettili, uccelli ed anche mammiferi.

PIEMONTE – MANDALA DEL RISO
Ha occupato un’area di 16 metri quadri, il mandala del riso, organizzato ad Expo Milano da Associazione Irrigazione Ovest Sesia e Consorzio di bonifica Baraggia Biellese e Vercellese (entrambi con sede nella città di Vercelli), Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede a Novara) in collaborazione con Coldiretti Piemonte ed ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue). Si è trattato di un “risegno”, cioè un disegno realizzato a mosaico con “spezzature di riso” di colore bianco, rosso, nero, verde con l’obbiettivo di com! unicare il principio del “non spreco” di cibo ed acqua; terminata la performance, le “rotture di riso” utilizzate sono state infatti destinate ad alimentazione animale. L’iniziativa ha voluto anche ribadire la funzione ambientale e paesaggistica delle risaie, le cui acque, utilizzate più volte, rivestono importanza fondamentale nella ricarica delle falde, dando vita al tradizionale habitat dei fontanili.

PUGLIA – COLLOQUIO PUBBLICO
A Gallipoli, nella sede dell’ Info Point Escursioni Parco Regionale, confronto a più voci fra il Direttore di Legambiente Puglia, Maurizio Manna, l’agronomo Antonio Bruno e il Direttore Generale di ANBI Puglia, Anna Chiumeo, sui processi di trasformazione che, nei secoli recenti, hanno cambiato il territorio. Bruno, in particolare, nel libro “Bonifica e Riforma”, si è impegnato a rendere consapevoli tutti sull’importanza dei Consorzi di bonifica, unici a superare le barriere particolaristiche, favorendo l’uniformità degli interventi sul territorio; la conoscenza delle funzioni degli enti consortili, ha precisato, aumenta la consapevolezza! sulla vulnerabilità dei territori e sui conseguenti problemi di tutela ambientale, con i quali dobbiamo misurarci nell’esercizio della “cittadinanza democratica”.
Bruno ha anche chiarito che tutte le piane, dalle coste adriatiche del Salento ad Otranto e da Salve a Taranto, all’inizio della storia unitaria erano paludose, malsane, prive di infrastrutture, deserte di popolazione; ora, invece, sono coltivate, popolate, percorribili, mete di turisti: sono, dunque, l’esito di trasformazioni territoriali di grande interesse. Anna Chiumeo ha, tra l’altro, ricordato che i processi, che hanno modificato così profondamente la Puglia, sono le bonifiche realizzate durante il secolo e mezzo di storia d’Italia sotto tutti i regimi politici grazie all’attività di organismi legislativi, di amministrazioni locali, di privati. Maurizio Manna, infine, partendo dalla constatazione che tutte le zone pugliesi di Interesse Comunitario hanno visto la presenza della Bonifica, ha affermato che l’analisi di tale attività va a vantaggio della conoscenza del patrimonio ambientale e paesaggistico, proponendo pertanto uno studio di fattibilità per un progetto finalizzato alla realizzazione di un intervento di riassetto ambientale, fondiario, paesaggistico e naturalistico per la ricostruzione morfologica del Salento leccese.
Questo progetto dovrebbe prevedere alcune decine di ettari di nuove superfici forestali, pinete che dovrebbero essere convertite in bosco termofilo, chilometri di nuove siepi e filari arborei, utilizzando tutta la rete idrografica esistente, aree di fitodepurazione, fasce tampone lungo i principali bacini imbriferi che sono stati bonificati, alcune decine di ettari di superfici lacustri e palustri che si potrebbero ottenere dalla creazione di bacini riallagati; infine, dopo una attività di monitoraggio sulla biodiversità, si potrebbero avviare progetti di reintroduzione faunistica. La Regione Puglia ha già istituito, nel Salento leccese, 29 parchi e riserve naturali su una superficie totale di 4.583 ettari.
La reversibilità della Bonifica potrebbe essere, similmente a quanto già accaduto in altre zone d’Italia, la soluzione per recuperare un esempio di “Salento scomparso”.

UMBRIA – NOVITA’
Si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione del Consorzio di bonifica Tevere Nera, che ha sede a Terni, eletto nel giugno scorso. I 7 componenti hanno eletto Presidente, il sig. Massimo Manni.

VINCENZI A GONZAGA E PADOVA, GARGANO A MILANO
Il Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue, Massimo Gargano, interverrà invece lunedì 7 Settembre p.v. all’incontro sul tema “Acqua, elemento fondamentale nella filiera agroalimentare” che, dalle ore 17.00, si terrà nel padiglione “Monferrato per Expo”, in galleria Meravigli a Milano.
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, sarà invece presente giovedì 10 Settembre p.v. alla seduta pubblica del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in destra Po, convocata alle ore 20.30 nella sala conferenze nell’area della fiera millenaria di Gonzaga. La mattina del giorno dopo, venerdì 11, si trasferirà nel quartiere fieristico di Padova, dove parteciperà, nell’ambito del salone Flormart, al convegno “La fitodepurazione: piante ed acqua a servizio dell’ambiente”.

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