Esiste l’ “Arte delle donne”? Sabato 8 marzo il Museo Archeologico ospita la conferenza di Kathy Toma
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da: ufficio stampa SBArcheo Emilia-Romagna
In occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara ospita una conferenza a tutto tondo dell’artista e studiosa francese Kathy Toma su un tema ricchissimo e stimolante: Esiste ” l’Arte delle Donne”?
L’incontro sarà incentrato sulle donne artiste nel campo delle arti visive (dalla pittura alla scultura), partendo dall’antichità per arrivare fino ai giorni nostri.
Un invito a ripercorrere attraverso il tempo e la Storia l’evoluzione dello sguardo della società sul lavoro artistico delle donne e a scoprirne l’immensa ricchezza nel campo delle Arti Plastiche in Europa. Una storia nella Storia, di quelle che Lea Vergine ha definito, nell’omonima mostra del ’80, “L’altra metà dell’Avanguardia” e che possiamo chiamare l’altra metà dell’umanità; un tentativo di risposta all’ambiguità della domanda: Esiste “l’Arte delle Donne”?
Nel trattare l’argomento Kathy Toma si avvarrà della videoproiezione di un ampio apparato iconografico ed esporrà una copia della sua opera “Lezione delle tenebre” (nella foto)
Oltre alla Direttrice del museo, Caterina Cornelio, e alla Presidentessa di Soroptimist, Carla Biondi, saranno presenti le assessore del Comune di Ferrara Deanna Marescotti (Assessorato pari opportunità) e Rossella Zadro (Assessorato all’Ambiente e Relazioni Internazionali).
Al termine, brindisi offerto da Associazione PIV e dalla cantina Il Pettyrosso, rappresentata dal titolare Claudio Massarenti
SABATO 8 MARZO 2014, alle ore 16.30
la conferenza di Kathy Toma
Esiste “l’Arte delle donne”?
Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Via XX Settembre n. 122
info 0532 66299
Iniziativa promossa da Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e Soroptimist International Club di Ferrara, in collaborazione con Bal’Danza e Gruppo Archeologico Ferrarese, e con l’adesione di FIDAPA, Lions Club Ferrara Diamanti e Associazione Mogli Medici Italiani
www.archeoferrara.beniculturali.it
La pittrice Kathy Toma, artista e studiosa di storia dell’arte, vive e lavora a Parigi (www.kathy-toma.com)
Laureata in lettere all’Università di Strasburgo e in Storia dell’Arte alla Sorbona, figlia di pianista, ha frequentato studi di teatro e di musica. Ha dipinto sin da bambina e nel suo lavoro traspare una passione per un'”iconografia fiabesca e teatrale”. Un percorso singolare, costituito da una serie di evocazioni fra mito e memoria dove interviene sempre l’identificazione. Euridice, Narciso, la Donna all’Unicorno, Eloisa e Abelardo, Icaro, Ganimede, San Giorgio e la Principessa cristallizzano una trama di tematiche d’amore e morte: il mito di Tristano, Eros/Thanatos sono costantemente presenti.
E’ stata per numerosi anni conferenziera al Centre Pompidou.
Dal 1972, ha esposto in diverse città della Francia e all’estero: Parigi, Nantes, Lille, Valence, Aubusson, Gargilesse, Guebwiller, Francoforte, Firenze, Prato, Napoli, Milano, Ferrara, Sudamerica. Ha svolto un importante lavoro d’artista su Carlo Gesualdo Principe di Venosa, grande musicista autore di madrigali che alla fine del ‘500 ha soggiornato a Ferrara, al momento del suo matrimonio con Leonora d’Este. E’ stato completato da scritti di storia dell’arte (Carlo Gesualdo da Venosa – Fasti dimenticati di un Principe del Rinascimento (2009); “Essendoti sposa devotissima…”(2008) diario immaginario di Leonora d’Este, libro d’artista su questa principessa dimenticata dalla Storia di Ferrara) e da conferenze a varî convegni.
Le sue creazioni sul Principe dei Musici costituiscono la riemersione di un’incontro avvenuto ben prima con la musica del Musicorum Princeps, una rivelazione che si era sedimentata. Sono state presentate in varie mostre a Gargilesse (1990), Guebwiller (1991), Napoli e Avellino (2001), Ferrara (2004)) dove viene presentata per la prima volta la video installazione il Polittico del Principe di Venosa. La sintesi di questo lavoro è costituita dalla realizzazione monumentale dei Dipinti della Volta della chiesa dell’Addolorata nella città di Gesualdo nel 2001 e contemporanea presentazione del Concerto/Spettacolo con L’Ensemble Vocale di Napoli.
La convergenza delle voci della musica e della tragica vita del Principe l’hanno portata a una doppia “Risurrezione” in cui si sono concentrate le esperienze precedenti sul materiale (il lenzuolo come supporto, il corpo e la fotografia, il film, la video, la creazione di “environnement total”) e sulle tematiche: frontiere trasgredite da eroi mitici a rischio della propria vita, unicorni favolosi costantemente inseguiti e uccisi e costantemente rinascenti, come la Fenice.
Gesualdo quale emblema dell’artista o della ricerca mistica di una musica al di là del suono. “Venire a Gesualdo -ha scritto la Toma a margine del soggiorno nel comune dell’avellinese- è stata per me un’emozione straordinaria. Vedere questa terra, questi paesaggi, camminare per queste strade, toccare queste pietre, sentire l’aria, queste vibrazioni, è un po’ come essere in contatto col cuore della terra sull’orlo di un cratere … un incontro tellurico in qualche modo!”
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