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“E’ destino di ogni verità di essere oggetto di derisione quando viene proclamata per la prima volta. Un tempo era considerato folle supporre che gli uomini di colore fossero realmente degli esseri umani e dovessero venir trattati come tali. Ciò che era un tempo una follia è divenuto ora una verità riconosciuta. Oggi si considera esagerato dichiarare che il costante rispetto per ogni forma di vita è la seria esigenza di un’etica razionale. Ma verrà il tempo in cui la gente si meraviglierà che la razza umana abbia impiegato tanto tempo a riconoscere che l’offesa alla vita per mancanza di riflessione è incompatibile con la vera etica. L’etica è in senso generale responsabilità estesa a tutto ciò che ha vita: uomini e donne, animali, natura.” (Albert Schweitzer “Etica”, tratto da “Rispetto per la vita” Edizioni di Comunità ).

“A cinquant’anni dalla morte (4 settembre 1965 – 4 settembre 2015) – dice Fiorenzo Baratelli, presidente dell’istituto Gramsci di Ferrara – ricorderemo la vita e l’opera di una fra le più grandi figure ‘etiche’ del Novecento. Fu medico, teologo, filosofo, musicologo… Ma, soprattutto, creò nel cuore dell’Africa equatoriale (Lambaranè, Gabon) un villaggio-ospedale per curare le gravissime malattie (malattia del sonno, lebbra, dissenteria, malaria…) che colpivano gli abitanti più poveri di quelle zone. Albert Einstein disse di lui alla radio americana: “Nella foresta equatoriale vive e lavora uno dei più grandi uomini dei tempi moderni, se non il più grande”. Nel 1952, la sua grande opera fu riconosciuta a livello mondiale con l’attribuzione del premio Nobel per la Pace.”

La figura di Albert Schweitzer sarà celebrata a Ferrara proprio nella ricorrenza della scomparsa, venerdì 4 alle 21, nella chiesa di santa Francesca Romana di via XX settembre, con musiche per organo su partiture di Bach, precedute da una riflessione di Fiorenzo Baratelli.

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Redazione di Periscopio



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