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Questi ragazzi di oggi, che dormono quando gli altri sono svegli, che vegliano quando tutto il mondo riposa, che scambiano il giorno per la notte e viceversa, che paiono lampi fra le stelle. Questi ragazzi, che sembrano svogliati, precari, perennemente sdraiati sui divani a guardare le più improbabili serie televisive o a giocare a videogiochi rumorosi e baluginanti, “dentro un accrocco spiegazzato di cuscini e briciole”. Questi ragazzi indolenti ma talora anche così impetuosi, come quei giovani californiani che riescono a trasformare in miliardi sonanti le allucinazioni di tanti coetanei cavie-sdraiati.
Serra non risparmia nulla a questi giovani, al figlio adolescente che lascia maleodoranti mozziconi di sigarette e pezzi di würstel in giro per la casa, che semina calzini e magliette sui pavimenti dei quali, proprio per questo, non si intravvedono più né piastrelle né colori. Un mondo spesso fatto di incomunicabilità ed estraneità, quello fra genitori perennemente impegnati e di corsa che non hanno mai tempo e figli che hanno smarrito certezze e riferimenti. Padri e figli si sono persi, il contatto pare saltato, ma come e quando? Come è potuto succedere? Come e quando ci si potrà finalmente ritrovare? Why?
Un senso di colpa, a volte, da parte di genitori che corrono e cercano il successo, anche per quei figli alla deriva. Un’indifferenza pesante come un macigno, quella dei ragazzi che vedono spesso poco lontano. Almeno in apparenza. Perché tutto è difficile, in questo mondo moderno affannato e pericoloso, difficile guadagnarsi uno spazio vitale, un respiro e un modo di emergere, quando i “vecchi” restano arroccati sulle loro poltrone e posizioni, quando ai giovani non viene realmente lasciata alcuna reale opportunità. E allora scatta la guerra, la “Grande Guerra Finale” del 2054, la battaglia fra giovani e vecchi, dove un incredibile Serra si presenta come capitano della numerosa e ordinata squadra degli anziani, con la sola volontà di far trionfare il giovane che avanza.
Questo libriccino è un romanzo intenso, allo stesso tempo comico e ironico, colmo di una satira sociale travolgente, una storia di rabbia ma allo stesso tempo di grande malinconia e amore. Una voglia di gridare. Il continuo, insistente e quasi disperato invito al figlio a salire al Colle della Nasca, sempre disatteso, un giorno verrà incredibilmente e quasi miracolosamente accolto. Quel posto, per Serra, rappresenta da sempre il suo rifugio preferito, un momento da condividere con chi si ama di più. E quando, salendo al colle, resterà leggermente indietro e il figlio, al richiamo “aspettami!” non sentirà, il genitore, contento e commosso, finalmente saprà di poter diventare vecchio.

Michele Serra, Gli sdraiati, Feltrinelli, 2013, 108 pp.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it