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ACCORDI
La Patata Bollente.
Il brano di oggi…

Tempo di lettura: 3 minuti

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

[per ascoltarlo cliccare sul titolo]

Homosapien di Pete Shelley

Questo sabato, sfatto dal caldo e un po’ intristito per non aver celebrato in tempo reale il compleanno di Renato Pozzetto, ho deciso che anche se ero in ritardo dovevo rimediare.
Così mi sono lasciato sciogliere riguardando uno dei miei film preferiti: “La Patata Bollente”.
Ho anche fatto una buona azione perchè ho colmato la lacuna di ‘sta mia amica che anche se cresciuta a cracker e VHS, inspiegabilmente ancora non l’aveva visto.
Inutile dire che a modo suo il film è un capolavoro.
Soprattutto sul finale (GRANDIOSO) e nella scena memorabile con Pozzetto a.k.a. “Il Gandi” che canticchia in cucina.
Uno degli apici di Pozzetto.
Poi è vero, in certi punti fa un po’ acqua, come ha sentenziato “Michele l’Intenditore” a.k.a. la mia amica.
Ma fra quei momenti c’è anche la scena super del Gandi che torna dal viaggio in Russia con sottobraccio un busto di Lenin e, rullatona… UN SITAR. (?)
Ho cercato di capire il perchè di questa cosa del sitar ma sono giunto a una sola ipotesi: forse nel 1979 c’era un embargo sulle balalaike a causa della Cortina di Ferro?
Boh, alla fine non è importante.
E’ perfetto perchè aggiunge dell’ulteriore lisergismo “pozzettiano” a un film così lungimirante e sentito da risultare, almeno a me, molto più incisivo di tanto “cinema civile” di quegli anni.
La trama è abbastanza semplice e “leggera”: Pozzetto interpreta un operaio/militante molto di sinistra che si ritrova ad ospitare un favoloso Massimo Ranieri libraio omosessuale dopo averlo salvato da un pestaggio fascista molto anni ’70.
Per tutti i 100 minuti le perle si sprecano e considerando l’anno in cui uscì c’è davvero da piangere se com’è inevitabile, pensiamo all’Italia del 2015.
Non dico altro sulle cose che succedono nell’arco di quei 100 minuti e soprattutto non svelo il finale.
Poi qualche giorno dopo leggo le notizie e cosa scopro?
La Corte Europea dei Diritti Umani SENTENZIA che l’Italia DEVE introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso.
E di nuovo mi viene da piangere perchè già immagino quante menate (e sì, chiamiamole come vanno chiamate) arriveranno prima di metterci in pari con questa cosa davvero basic.
Quindi, per oggi avrei potuto scegliere quel pezzo che parte alla fine del film ma rischierei di rovinarlo a chi ancora non l’ha visto.
Così ho optato per un pezzo comunque a tema e che, pam: due anni dopo fu censurato dalla BBC per quei soliti motivi.

Album: Homosapien del 1981
Album: Homosapien del 1981

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)