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Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

[per ascoltarlo cliccare sul titolo]

Love a Loser di The Raincoats.

Da ragazzo che gira ormai da anni con una valigetta piena di “documenti di lavoro” oggi devo dire che proprio per questo sono un po’ commosso.
Ma se qualcuno si chiedesse “ah chissà che lavoro fa questo” io purtroppo sarei costretto a rispondere citando il Drugo in quella scena immortale: sono disoccupato.
E’ per quello che sono commosso, porca vacca.
Per quello e anche perché ho letto di questo 23enne di Liverpool, tale Jordan Lockett, che purtroppo attualmente si trova a vivere da senzatetto.
‘Sto tipo però pare aver avuto un gran colpo di fortuna perché mentre chiedeva qualcosa da mangiare ai passanti in Bold Street, si è trovato davanti questo Aaron O’Dwyer che usciva, vedi te il caso, da un colloquio di lavoro.
Notando un sacco di fogli, ovvero i “documenti di lavoro” di Lockett, O’Dwyer gli ha sganciato 5 sterline e si è accorto che quei “documenti di lavoro” erano curriculum.
E tutti iniziavano con questa frase: sono stanco di buttarmi via.
Non proprio il massimo come incipit per un CV ma forse, proprio perché colpito da quella frase, O’Dwyer ne ha fotografato uno, promettendo a Lockett che l’avrebbe postato sul suo Twitter.
In nemmeno un giorno sembra che la foto sia stata ri-twittata 3000 volte e questo vuol dire che adesso, quasi sicuramente, Jordan Lockett qualche possibilità di smettere “di buttarsi via” se la sia procurata.
Augurando una botta di fortuna simile a chiunque sia in quella condizione e/o quella in cui sono io ecco il pezzo di oggi.

album: Looking In The Shadows (1996)

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3 Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

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