Expo: ad 1 mese dalla fine dell’embargo dei salumi, una delegazione USA da Coldiretti
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da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna
Per degustare i salumi dell’Emilia-Romagna: Stati Uniti maggior mercato di sbocco per l’export alimentare regionale
Ad un mese dalla fine dell’embargo per i salumi italiani sul mercato degli Stati Uniti, una delegazione del Nebraska guidata dal Governatore Pete Ricketts, ha partecipato ieri ad Expo ad una degustazione di salumi al Padiglione di Coldiretti, dove sono presenti i produttori dell’Emilia Romagna, regione che esporta più di 600 milioni di euro di salumi, pari all’11 per cento delle esportazioni agroalimentari regionali e al 46 per cento delle esportazioni di salumi italiani.
Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna, ricordando che gli Stati Uniti assorbono il 6,7 per cento dei 5.448 milioni di esportazioni agroalimentari regionali e sono il maggior mercato di sbocco dell’export dell’Emilia Romagna al di fuori dell’Unione Europea. La delegazione Usa ha potuto degustare prosciutto di Parma, Culatello di Zibello, salumi insieme con piadina, olio extravergine Dop di Brisighella, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.
Con il venir meno delle restrizioni – commenta Coldiretti Emilia Romagna – sarà più facile esportare salami, pancette, culatello e coppe in Usa dove sul mercato prevalgono le imitazioni dei salumi Made in Italy realizzati negli Stati Uniti o all’estero, dalla coppa uruguaiana alla mortadella bologna Made in Usa, dal salame veneto canadese al “Parma salami” del Messico.
In particolare, i prodotti interessati sono prosciutti con stagionatura superiore a 400 giorni e prodotti a base di carne sottoposti ad adeguato trattamento termico, come mortadelle, zamponi, cotechini, coppe ecc., per i quali le misure restrittive consistevano nel blocco di nuove iscrizioni alle liste degli impianti autorizzati ad esportare negli Stati Uniti e nel controllo totale ai punti di ingresso sul mercato americano.
Il superamento del blocco consentirà all’Italia di aumentare le esportazioni anche grazie al tasso di cambio favorevole che ha fatto impennare le esportazioni italiane negli Usa del 40 per cento nel primo trimestre del 2015.
“Se l’abbattimento di questa anacronistica barriera commerciale sarà accompagnato a livello internazionale da una più decisa tutela delle denominazione di origine dei salumi Made in Italy si apriranno – ha detto il direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – enormi spazi di crescita”.
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