Cup2000, i soci presentano ai sindacati il Piano strategico operativo
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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Politiche per la salute – Cup2000, i soci presentano ai sindacati il Piano strategico operativo per lo sviluppo della società nel triennio 2014-2016. Lusenti, Draghetti e Rizzo Nervo: “Sviluppo, sostenibilità e massima garanzia occupazionale”
Bologna – Rafforzamento del ruolo di Cup2000 all’interno di un piano regionale di sviluppo di un’infrastruttura Ict in sanità. Internalizzazione, da parte delle aziende sanitarie, delle attività di front office, back office e call center. Sono questi i due capisaldi del Piano strategico operativo per lo sviluppo di Cup2000 nel triennio 2014-2016, presentato stamani in Regione ai sindacati. Definito sulla base degli indirizzi approvati dall’assemblea dei soci lo scorso primo ottobre, il Piano è il punto più avanzato dell’elaborazione – condivisa all’unanimità – del Comitato operativo e della cabina di pilotaggio.
“Vogliamo e dobbiamo garantire a questa società stabilità, sviluppo e una sostenibilità di lungo periodo. Dobbiamo garantire occupazione – hanno ribadito l’assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti e i due co-presidenti della Conferenza territoriale, sociale e sanitaria di Bologna Beatrice Draghetti e Luca Rizzo Nervo – . Mantenendo la situazione attuale, queste condizioni purtroppo non ci sono. Per questo, occorre attuare il prima possibile la strategia già elaborata, per non trovarsi poi ad agire nell’emergenza. Perché Cup, patrimonio del nostro servizio sanitario, sia ancor più di qualità, bisogna affrontare i problemi strutturali che esistono. Noi, con questo Piano, assicuriamo sviluppo e diamo massima garanzia occupazionale”. All’incontro con i sindacati erano presenti anche il direttore generale alla Sanità e Politiche sociali della Regione Tiziano Carradori, e Fosco Foglietta, presidente di Cup2000. “Il documento, presentato stamani, viene ora reso pubblico – ha ricordato Lusenti – . Attendiamo dai sindacati valutazioni, critiche e proposte nell’arco di una quindicina di giorni, in modo da poter convocare un prossimo (e conclusivo) incontro”.
Il Piano, in sintesi
Nel documento viene ribadito il ruolo sostanziale dell’Ict come leva di cambiamento, come strumento che assicura il governo clinico e i processi riorganizzativi, volti alla semplificazione e all’efficienza. Cup2000 assumerà quindi un ruolo da protagonista nel processo di rafforzamento dell’Ict nell’intero sistema sanitario dell’Emilia-Romagna, consentendo l’omogeneizzazione e la standardizzazione delle soluzioni informatiche tra tutte le aziende sanitarie, da Piacenza alla Romagna. In quest’ottica la Regione, entro il mese di maggio, elaborerà un piano pluriennale di modernizzazione, innovazione e ricerca per l’Ict. A questo scopo, sono già stati previsti nella programmazione sanitaria 2014 due milioni di finanziamento integrativi. Le attività qualificanti di Cup2000 (progettazione, analisi, ricerca, sviluppo e gestione dell’Ict) sono definite tecnicamente “core”; Cup2000 attualmente svolge anche attività “no core” (front office, back office, e call center), che verranno internalizzate.
Il Piano affronta le modalità che il percorso di internalizzazione dovrà seguire, e che interesserà complessivamente tra le 330 e le 360 persone. Il percorso presuppone che le attività di front office, back office e call center vengano svolte direttamente dalle aziende attualmente destinatarie dei servizi, in particolare dalle Usl di Bologna e Ferrara. In quest’ottica l’Ausl di Bologna gestirà i propri servizi di front office e back office e fornirà servizi di call center a Imola, alla Regione Emilia-Romagna e al Comune di Bologna. Per consentire lo svolgimento dell’internalizzazione, le aziende sanitarie in questione attiveranno procedure di reclutamento del personale secondo i criteri definiti dalla legge (concorso pubblico). L’internalizzazione, che impegnerà un arco temporale tra i 24 e i 36 mesi, si articolerà in due fasi: la prima coinvolgerà circa 200 persone (front office, back office), la seconda un centinaio (call center). Il Piano prevede che venga discusso con le organizzazioni sindacali un accordo quadro generale in cui verranno riportati principi, finalità e modalità del percorso. Verranno utilizzate tutte le leve normative a tutela della base occupazionale; l’intero percorso sarà monitorato dai soci insieme alle organizzazioni sindacali. “A questo proposito – ha concluso l’assessore Lusenti, ribadendo l’impegno dei soci – siamo pronti a dare garanzia formale per la piena tutela occupazionale dei lavoratori”.
Il testo del Piano è disponibile su Saluter.it
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