Skip to main content

Per fortuna, di rifiuti o meglio del problema dei rifiuti si parla abbastanza spesso, tuttavia a mio avviso non sempre si ha la percezione della dimensione del problema e delle quantità in gioco, anzi spesso si confondono addirittura le tonnellate con i quintali e i milioni con i miliardi di euro. Distrazione o scarsa attenzione, ma anche poca informazione spesso ne sono la causa. Proverei allora a dare alcuni numeri, solo per meglio inquadrare il tema. Si tratta di stime generali, per capire.
Sono prodotti più di 35 milioni di tonnellate di rifiuti urbani ogni anno; a grandi linee un chilo e mezzo a testa al giorno. Il settore dei rifiuti urbani ha un fatturato di almeno nove miliardi di euro all’anno (come il fatturato del settore calzaturiero in Italia o l’export del settore farmaceutico, mentre la spesa di farmaci all’anno è di oltre 13 miliardi).
Complessivamente le famiglie producono direttamente circa il 50-60% dei rifiuti urbani mentre l’altro 40-50% viene prodotto dagli operatori dei servizi, del commercio, dei pubblici esercizi che gestiscono tutto il sistema del consumo. In particolare, sul totale dei rifiuti urbani, circa 9 milioni di tonnellate sono imballaggi, circa 9 milioni sono rifiuti organici, 2 milioni di tonnellate sono carta e giornali (non imballaggi), oltre 1,5 milioni di tonnellate sono plastiche.
Per proseguire col gioco delle proporzioni, ricordo che 5 miliardi di euro è il calo della concessione di mutui in un anno e che si pagano 4 miliardi di euro per le tasse auto a carico delle famiglie, 5 miliardi di euro di imposta sul metano e che 40 miliardi è la spesa per carburanti (in quanto ci sono 40 milioni di auto in circolazione di cui 7 milioni vecchie, euro 0 e 1).
Dall’ultima indagine della Federconsumatori, per quanto riguarda la Tares 2014 il dato medio nazionale è di 312,7 euro annui, per un appartamento di 100mq e un nucleo famigliare di 3 persone (comprensivo della quota servizi indivisibili 0,30 euro al mq). Nel campione di 91 città in cui è stata varata la Tari 2014, per un appartamento di 100 metri quadri con un nucleo familiare di 3 persone, l’aumento medio nel quadriennio 2010-14 è stato del 21,96%, pari a +51 euro.
Negli ultimi 10 anni, quindi, a fronte di un incremento dell’inflazione che in Italia è stato del 20,5%, l’acqua è aumentata del 79,5%, i rifiuti del 70,8%, l’energia elettrica del 48,2%, i pedaggi autostradali del 46,5%, i trasporti ferroviari del 46,3%, il gas del 42,9%, i trasporti urbani del 41,6%, il servizio taxi del 31,6% e i servizi postali del 27,9%. Tra tutte le voci analizzate, solo i servizi telefonici hanno subito un decremento pari al -15,8%.
L’evasione-elusione del settore rifiuti si stima sia superiore a un miliardo di euro; se tutti pagassero avremmo le entrate sufficienti per rendere il settore efficiente. Il tema ovviamente è più vasto e preoccupante dato che vengono evase, tra imposte dirette, Iva e Irap, 160 miliardi di euro in totale.
Il settore occupa oltre 60mila addetti (come nella chimica di base) ed è uno dei pochi settori in cui si assume; si calcola infatti che nei prossimi anni almeno 50 miliardi di euro in investimenti siano necessari nel settore rifiuti. Prevale la discarica come soluzione prevalente di smaltimento. Oltre 5 milioni di tonnellate sono avviate a recupero energetico in 50 impianti di incenerimento; 300 sono gli impianti eolici per 7 TWh, mentre vi sono 70.000 impianti certificati nel fotovoltaico. I rifiuti speciali (non urbani) sono oltre 150 milioni di tonnellate; tema critico e poco affrontato.

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

tag:

Andrea Cirelli

È ingegnere ed economista ambientale, per dieci anni Autorità vigilanza servizi ambientali della Regione Emilia Romagna, in precedenza direttore di Federambiente, da poco anche dottore in Scienze e tecnologie della comunicazione (Dipartimento di Studi Umanistici di Ferrara).

I commenti sono chiusi.



Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it