Agrinsieme Ferrara: se si aumenta l’Imu agricola molte aziende chiuderanno
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da: ufficio stampa Confagricoltura Ferrara
Dopo l’appello, lanciato nei giorni scorsi, a non aumentare le aliquote Imu e Tasi per il settore agricolo, Agrinsieme Ferrara torna sulla scottante questione del possibile aumento delle aliquote Imu sui terreni agricoli
“Mentre a Roma la Camera dei Deputati approva una serie di mozioni atte ad impegnare il Governo nella revisione dell’imposizione dell’Imu sui terreni agricoli – afferma il coordinatore provinciale di Agrinsieme Pier Carlo Scaramagli – ed il Presidente del Consiglio Matteo Renzi definisce l’Imu agricola una sciocchezza, nella nostra provincia ci sono diversi Comuni che invece l’Imu sulle aziende agricole stanno pensando di innalzarla. L’Imu è una tassa iniqua e per questo inaccettabile, che vanifica gli sforzi degli agricoltori che tra mille difficoltà cercano quotidianamente di fare sopravvivere le proprie aziende, che automaticamente significa anche salvare, per una provincia a forte vocazione agricola come la nostra, migliaia di posti di lavoro. Nel 2014 l’agricoltura italiana ha perso due punti percentuali di valore aggiunto rispetto all’anno precedente – continua Scaramagli – i prezzi all’origine sono scesi del 4,2% ed i redditi sono crollati dell’11%. Il Comune di Ferrara, ad esempio, ha intenzione di aumentare del 13,33% l’aliquota Imu sui terreni agricoli, un aumento enorme per le aziende, che non tiene conto delle peculiarità del settore, la cui componente immobiliare, costituita da terreni e fabbricati agricoli, incide fortemente nel processo produttivo delle imprese. Se pensiamo ad esempio ad un’azienda a conduzione familiare di medio piccole dimensioni, con un reddito dominicale di 5mila euro circa, questa passa da un Imu di 4.044 euro a 4.582 euro (+538 euro). Se poi l’azienda non possiede il requisito di IAP o CD, oppure si tratta di un agricoltore che ha concesso in affitto i propri terreni (è il caso di tanti ex agricoltori in pensione che vivono dell’affitto che ricavano dai propri terreni, dato che spesso le loro pensioni non superano le 500 euro mensili), si passa da 7.590 euro a 8.600 (+1.010 euro). Si comprende da questi pochi dati – conclude il coordinatore di Agrinsieme Ferrara – come gli agricoltori rischiano di essere coloro sui quali peserà maggiormente l’aumento che il Comune di Ferrara (e gli altri Comuni che probabilmente in questo momento stanno mettendo a punto una analoga manovra) si accinge a varare in materia di Imu, rischiando di ottenere un effetto boomerang, perché così facendo si metteranno in ginocchio centinaia di aziende agricole”.
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